Ministri di Guerra o di Difesa?

2011 evoluzione. 2011 energia rinnovabile. 2011 e poi? A poco più di un anno e mezzo da quel nefasto dicembre pronosticato dalla civiltà dei Maya, in cui la terra dovrebbe scomparire dalla mappa dell’universo, noi cosa facciamo? Ci facciamo la guerra. Uno scontro non ancora mondiale solo perché il Giappone è troppo impegnato con la radioattività per potersi preoccupare anche di queste scaramucce tra compagni di merende.

Si era detto che gli aerei italiani non si sarebbero alzati. Si era detto che non ci sarebbero state vittime civili e che i bombardamenti sarebbero durati solo poche ore. La Lega Araba, già si stava tirando indietro. Obama avrebbe voluto lasciare il comando a Cameron e Sarkozy. Mentre la nostra Lega, quella del Nord, si metteva di traverso con la scusa degli immigrati che, forse, nasconde un animo un po’ più pacifista di quanto ci si sarebbe aspettati, proprio a partire dalle parole di uno dei ministri del carroccio peggio visti dall’opinione pubblica italiana, Calderoli. Il quale dalle pagine di Repubblica ha affermato: “Auspico che La Russa si ricordi di essere un Ministro della Difesa e non della Guerra”.

Bella questa frase. E lo dico sinceramente.

Bella questa frase. E lo dico stranamente sorpreso.

Perché non me l’aspettavo dalla Lega. Perché me l’aspettavo dal Pd. Perché è l’unica cosa sensata che sento dire da un politico da quando tutto questo ha avuto inizio. Da quando ci siamo svegliati una mattina e abbiamo deciso che Gheddafi era diventato un dittatore “brutto e cattivo”. Da quando una mattina ci siamo sentiti così indignati che proprio in Libia, dove l’Eni fa affari milionari e dove tutti vorrebbero essere il Rais, si commettessero dall’oggi al domani tali atrocità. Da quando, insomma, abbiamo voluto dare retta a un nanetto d’oltrealpe e alla sua grandeur rossa bianca e blu. Un’arroganza, tipicamente da galletto nel pollaio, che ha permesso finalmente e giustificatamente anche al primo Presidente nero statunitense di avere la sua sacrosanta guerra, come ogni buon patriota americano che si rispetti.

E allora mi chiedo: come abbiamo fatto, come facciamo ancora nel 2011, a essere così stupidi da volerci procurare una guerra di cui non avremmo avuto nessuna esigenza, solo per il gusto d’essere buonisti? Solo per il gusto di non farci mai i fatti nostri?

Certo non sono così insensibile da non vedere come il “Leone del deserto” tratti e abbia trattato la sua gente, ma è pur sempre la sua gente e di sicuro non ha iniziato oggi. Ma noi, poveri piccoli stupidotti, ce ne siamo accorti solo ora e così ci siamo messi tutti in gruppo: America, Francia, Inghilterra, Italia. Ne manca qualcuna però. Dov’è finita la Germania? Unica intelligente tra le belligeranti, la Merkel ha deciso di evitare di fare la guerrafondaia per una volta. E anche questo, se me lo permettete, mi stupisce. Perché la Germania si è tirata indietro? Forse perché aveva informazioni che gli altri non avevano? Forse perché reputa improduttivo bombardare un signore del petrolio, per sottrargli la materia prima e creare così l’anarchia e la speculazione sovranazionale? O forse, più semplicemente, perchè il suo capo di stato essendo donna non è interessata alla fallomachia?

Ma la Germania non è l’unica, accanto a lei, forse per la prima volta nella storia, ha anche la Russia che fin dall’inizio, anche se più per motivi economici che non per quelli pacifisti, ha contestato la risoluzione Onu. Una decisione pronta a dimostrare come tra il dire e il fare ci sia davvero di mezzo il bombardamento senza ragione.

Già perché a casa mia la “No fly zone” è una misura restrittiva, molto simile all’embargo, che impedisce o dovrebbe impedire al nemico di sfruttare le proprie forze aeree, impedendogli in questo modo di comunicare, attaccare e scappare via cielo. Già, a casa mia vuol dire questo. Ma, invece, a casa del Primo Ministro parigino e dei suoi amichetti vuol dire riprodurre un secondo Iraq, stanando il cattivone, bombardandogli il palazzo, gli aeroporti e i bunker. C’è qualcosa che non va.

Ed è un qualcosa che mi fa rabbrividire signori. Poiché nel XXI secolo l’uomo dovrebbe smetterla di giocare a chi ce l’ha più lungo e provare a fare altro. C’è qualcosa che non va, perché se si permette a un buzzurro che parla di fraternité di aggredire un popolo come il Giappone, per essere troppo lento nel riprendersi da una delle peggiori catastrofi ambientali, imprevedibili e incontrollabili di sempre, allora non abbiamo capito nulla. C’è qualcosa che non va, perché fare la guerra è sempre un errore, ancor più se non si hanno nemmeno le scusanti della Difesa, come dice Calderoli, ma solo quelle flebili del buonismo del diritto umano. Come se noi fossimo intervenuti a suon di bombe quando l’America, non più di 60 anni fa, caricava le persone di colore. Si, molti di voi penseranno che siano affermazioni forti e provocatorie, ma vorrei solo invitarvi a pensare come davvero i libici usciranno da questa “guerra lampo”, la cui idea concettuale è già un insulto all’intelligenza di chiunque, e chi ne trarrà vantaggio. Se voi avete risposte convincenti che la giustifichino vi sfido: fatevi avanti. Io, nel rammarico, non ne ho.

Matteo Castelnuovo

Ministri di Guerra o di Difesa?ultima modifica: 2011-03-21T10:23:00+01:00da coolmag
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