Milano, apre il Museo del Novecento di Stefano Bianchi (è gradito un commento sul blog)

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Dal Quarto Stato di Pellizza da Volpedo fino all’Arte Povera, c’è tutto il Novecento che si mette in mostra su 3 livelli intercalati da logge e ammezzati. uno.jpgNel cuore di Milano, in Piazza Duomo, dopo 3 anni di lavori per 140.000 ore di attività complessive che hanno visto quotidianamente all’opera una media di 80 operai e 25 restauratori, apre il 6 dicembre al pubblico il Museo del Novecento. La location, prestigiosa, è il Palazzo dell’Arengario degli Anni ’30 che l’elegante “restyling” dell’architetto Italo Rota ha reso affascinante. «Un’installazione, non un architettura», ha dichiarato. «Uno spazio da visitare con il corpo per entrare in contatto con una serie infinita di capolavori». Più di 400, lungo un percorso cronologico che parte dall’inizio del Ventesimo Secolo per chiudersi simbolicamente col Sessantotto. Ecco il Futurismo e il gruppo del Novecento, il Post Impressionismo e le sculture più sublimi, l’Astrattismo e l’Arte Cinetica, la Pittura Analitica e le Nuove Figurazioni, l’Informale e al Pop Art. Quadri e installazioni che si svelano al pubblico accarezzate da morbide luci, su pareti immacolate o giocate su tinte pastello. Mueo Novecento 15.jpgÈ intrigante, il Museo del Novecento: «una grande scatola magica» (parole di Rota) che racchiude inoltre 8 sale monografiche dedicate a Umberto Boccioni, Giorgio Morandi, Arturo Martini, Giorgio De Chirico, Fausto Melotti, Piero Manzoni, Marino Marini e lassù, in cima all’edificio, Lucio Fontana coi suoi Tagli, i suoi Concetti Spaziali, il soffitto del ’56 proveniente dall’Hotel del Golfo di Procchio all’Isola d’Elba e la suggestiva Struttura al neon del ’56. E ancora: i laboratori destinati alla multimedialità e alla didattica, la sala conferenze, il bookshop, il ristorante che rivisita il periodo Deco. Tutto da non perdere. E fino al 28 febbraio 2011, ingresso gratuito. di Stefano Bianchi

 

Museo Novecento 7.jpgARENGARIO PIAZZA DUOMO 2001-2010 Un brano di città, Piazza Duomo e Dintorni, che la storiografia urbana non ortodossa definirebbe “COLLAGE CITY”. Una sedimentazione senza soluzione di continuità, di pezzi architettonici assemblati, accostati, sostituiti, strappati, incollati durante sette secoli, un grande disordine che in realtà possiede un rigido ordine nascosto, in continua evoluzione, che ci permette di apprezzare questo luogo come una Natura morta. Natura morta: i Greci la chiamavano xenia, un’offerta urbana dove tutti noi troviamo il piacere del flaneur e ci muoviamo in cerca di emozioni ed esperienze. Piazza Duomo, un 45 giri marcato da un grande successo “La galleria” e con un B side ancora da ascoltare “Il lato di Palazzo Reale”. Sala_Fontata_Foto_Paolo_Rosselli2.jpgUna collezione che da quasi un secolo cerca un luogo dove mostrarsi, farsi nostra, farsi desiderare. Un Palazzo mai finito, un parto interrotto dalle bombe del 1942 e da 65 anni in cerca di una identità adulta per affrontare il secolo nuovo. Einstein amava dire “Il futuro mi interessa molto perché è il luogo dove dovrò passare il resto della mia vita”, è proprio in questa relazione spazio-tempo che si giocano le speranze della nostra collettività; il Museo del Novecento è una di queste. Un museo, una collezione, o più semplicemente un insieme di oggetti meravigliosi da attivare e da “farceli nostri”. Museo Novecento .jpgMuseo Novecento 8.jpgL’Arte Contemporanea da trent’anni lavora sull’idea di installazione, insegnandoci le procedure ed i metodi per attivare gli oggetti e raccontare le storie; le installazioni esistono solo quando il nostro corpo è parte integrante dell’installazione stessa, esiste solo in relazione con il nostro corpo e questo è il caso del museo del Novecento. Non una architettura ma una installazione. Un percorso, forse una lunga camminata. Camminare è pensare, osservare, fermarsi, voltarsi indietro, inventarsi pause, una attenzione fluttuante che ci lascia la libertà intima, quasi voyeuristica di incontrare le opere e farsi “incantare”. Incantare significa farsi affascinare, farsi sedurre, farsi ammaliare. Perché cercare di incantare? Semplicemente, per cercare fans, collezionisti di opere, fans per ritornare, collezionisti per iniziare a studiare. Buon viaggio.

Museo Novecento 9.jpgCOME FARE UN MUSEO CHE APRE NEL DICEMBRE 2010? Un museo per sua natura è un’affermazione temporale di breve durata; i gusti cambiano, la conoscenza artistica storica cresce nel tempo, il giudizio sul valore dell’Heritage evolve con le necessità della comunità, un museo che non cambia e resta così come il primo giorno, parte intrigante, diventa bellissimo capitolo del Museo dei Musei (il museo dell’arte di esporre). Come mi ha elencato con efficacia Paolo Fabbri il museo è una casa di custodia (una prigione per le opere) una delle grandi necessità del museo è la sicurezza. Può anche essere una casa di pena… (vi portano quando voi non volete). Il museo è un luogo dove si fanno incontri stupefacenti: cose che non avete mai visto attirano la vostra curiosità; forse un “casino”. Il museo, luogo di grandi piaceri, diversi, di perversioni da collezionisti. Il museo casa d’appuntamenti (ci sono delle regole per andarci). Ma forse oggi il museo è una casa di cura. Cura di che cosa? Degli OCCHI. A me gli occhi! Italo Rota, Dicembre 2010

Sala_Novecento.jpgGLI ARTISTI DALLA A ALLA Z Accardi Carla, Adami Valerio, Agnetti Vincenzo, Alnselmo Giovanni, Alviani Getullio, Anceschi Giovanni, Angeli Franco, Aricò Rodolfo, Bacci Maria Baccio, Badiali Carla, Baj Enrico, Balla Giacomo, Bergonzoni Aldo, Birolli Renato, Boccioni Umberto, Boetti Alighiero, Bonalumi Agostino, Boriani Davide, Borra Pompeo, Braque Georges, Broggini Luigi, Burri Alberto, Calzolari Pier Paolo, Campigli Massimo, Capogrossi Giuseppe, Carrà Carlo, Casorati Felice, Castellani Enrico, Cavaliere Alik, Chighine Alfredo, Colombo Gianni, Consagra Pietro, Crippa Roberto, Dadamaino, De Chirico Giorgio, De Pisis Filippo, De Vecchi Gabriele, Del Bon Angelo, Sal_Colonne_Foto_Paolo_Rosselli1.jpgDepero Fortunato, Donghi Antonio, Dorazio Piero, Dottori, Dova Gianni, Fabro, Fontana Lucio, Francese Franco, Funi Achille, Galli Aldo, Garbari Tullio, Gastini Marco, Giovanni Anceschi, Griffa, Grignani Franco, Guerreschi, Guidi Virgilio, Guttuso Renato, Isgrò Emilio, Kandinskij Vasilij, Klee Paul, Kounellis Jannis, Leger Fernand, Licini Osvaldo, Lilloni Umberto, Mafai Mario, Manzoni Piero, Manzù Giacomo, Mari Enzo, Marino Marini, Martini Arturo, Marussig Piero, Sala_Colonne_Paolo_Rosselli2.jpgMatino Vittorio, Matisse Henry, Melotti Fausto, Mencio, Merz Mario, Milani Umberto, Modigliani Amedeo, Mondrian Piet, Morandi Giorgio, Morlotti Ennio, Munari Bruno, Nigro Mario, Novelli Gastone, Olivieri Claudio, Paolini Giulio, Pellizza da Volpedo, Penone Giuseppe, Perilli Achille, Peverelli Cesare, Picasso Pablo, Pinelli Pino, Pirandello Fausto, Pistoletto Michelangelo, Radice Mario, Rho Manlio, Romagnoni Bepi, Rosai Ottone, Rotella Mimmo, Russolo, Sassu Aligi, Scanavino Emilio, Scarpitta Salvatore, Schifano Mario, Scialoja Antonio (Toti), Scipione, Severini Gino, Sironi Mario, Soffici Ardengo, Soldati Atanasio, Somaini Francesco, Tadini Emilio, Tancredi Parmeggiani, Tosi Arturo, Tozzi Mario, Turcato Giulio, Uncini Giuseppe, Usellini Gianfilippo, Varisco Grazia, Vedova Emilio, Verna Claudio, Viani Lorenzo, Ziveri Alberto, Zorio Gilberto.

Museo del Novecento – Sede | Via Marconi 1, Milano Orari | Lunedì 14.30 – 19.30 Martedì, Mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 Giovedì e sabato: 9.30 – 22.30

Ingresso | GRATUITO DA DICEMBRE 2010 AL 28 FEBBRAIO 2011

Da marzo 2011: Ingresso intero 5 euro Ingresso ridotto 3 euro (studenti universitari, over 65, dipendenti comunali) Gratuito sino a 18 anni e per tutti ogni venerdì dalle ore 16.00 alle 19.30

Info | 02.884.44061 – 02.0202 www.museodelnovecento.org

Visite guidate |  Info e prenotazioni 02.43353522 museodelnovecento@civita.it

Catalogo | Mondadori Electa

Foto © Gianni Congiu – Paolo Rosselli

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Milano, apre il Museo del Novecento di Stefano Bianchi (è gradito un commento sul blog)ultima modifica: 2010-12-05T15:49:39+01:00da coolmag
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