Time in Jazz: al via la trentasettesima edizione del festival diretto da Paolo Fresu

Comunicato stampa del 6 agosto 2024
Giovedì al via la trentasettesima edizione di Time in Jazz,
il festival internazionale diretto da Paolo Fresu
in programma fino al 16 agosto a Berchidda (Ss) e altre località del nord Sardegna.
Si parte con Roberto Gatto in concerto alle 18 sul prato del
Golf Club Puntaldia, nel territorio di San Teodoro
e in serata, alle 21.30, Chiara Civello a Porto Rotondo
per l’unica data in Sardegna del suo tour “Sempre così”.
*

Time in Jazz, su il sipario sulla trentasettesima edizione: da giovedì (8 agosto) a venerdì 16 si rinnova l’appuntamento con il festival internazionale fondato (nel 1988) e diretto da Paolo Fresu, in programma secondo la consueta formula itinerante tra il suo paese natale, Berchidda (SS), e altri centri e località del nord Sardegna: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania e Viddalba. Un’edizione che si presenta al varo fresca del prestigioso riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica che il Capo dello Stato ha voluto destinare alla manifestazione quale suo premio di rappresentanza.

Un cartellone fitto di eventi, musicali ma non solo, che si susseguono dal mattino alla notte, caratterizza ancora una volta il festival, quest’anno sotto il titolo “A Love Supreme”, preso in prestito dallo storico disco di John Coltrane: una pietra miliare nel cammino del jazz, «un inno all’amore universale e alla pace oltre che un’invocazione al Divino che travalica il sacro e aspira a connettere l’afflato creativo con l’ignoto tramite una preghiera laica fatta di suono e melodia, canto e silenzio», come scrive Paolo Fresu nelle sue note di presentazione, ricordando come il tema di questa edizione si ponga in continuità con le ultime due precedenti: dopo quella del 2022 fa all’insegna di “Rainbow”, con un riferimento alla pace e al tema della diversità, e quella scorsa sotto il titolo “Futura”, «non poteva dunque che essere “A Love Supreme” il motivo conduttore della trentasettesima edizione di Time in Jazz. Tema teso tra passato e futuro per sottolineare, soprattutto in questo difficile momento di conflitti e barriere, quanto il cuore dell’uomo debba sempre battere all’unisono, anelando all’amore supremo, capace di renderci tutti uguali».

Folto e assortito, come sempre, il cast degli artisti in cartellone: sul palco allestito nella Piazza del Popolo, teatro dei concerti serali, si avvicenderanno jazzisti di caratura internazionale come il sassofonista Kenny Garrett, il trombettista Theo Croker, il pianista Omar Sosa in duo con Paolo Fresu; e poi Vinicio Capossela, Frida Bollani Magoni, Nicola Conte, il progetto “Drops“di Tino Tracanna, Bonnot e Roberto Cecchetto con il rapper Tormento. Tra i concerti “in decentramento” rientrano in un ambito più prettamente jazzistico le proposte di Roberto Gatto, Francesco Bearzatti, Nicola Stilo, Furio Di Castri, Tino Tracanna, Glauco Venier, Danilo Blaiotta, Gianrico Manca, il Living Coltrane Quartet con l’attrice Daniela Morozzi; altri suoni e altre voci si ascolteranno invece con Chiara Civello, Francesca Gaza, Olivia Trummer, Mauro Campobasso e Mauro Manzoni; e poi con l’omaggio a Fabrizio De André di Neri Marcorè, Scarlet Rivera e i Borderlobo, il reading musicale sul “Pinocchio” di Collodi con Lella Costa, Paolo Fresu e Glauco Venier, il progetto “Spiritus” di Maurizio Camardi, Sergio Cossu e Mauro Palmas; fiato alle trombe con la banda “Bernardo De Muro” di Berchidda e con le parate musicali della Rusty Brass; sonorità fra tradizione e innovazione con Bruno Camedda, Asael Camedda e Giamichele Lai, e con l’organetto di Pierpaolo Vacca e i suoi ospiti, tutte le sere dopo i concerti sul palco di piazza del Popolo: Michele Piccione, Arrogalla, Zamua, Omar Terky, Dj Cris, Fabio Calzia. Ancora musica con i dj set di Renton e con il FestivalBar, la vetrina di formazioni e solisti ospitata dai bar berchiddesi: protagonisti WilliBoy Taxi, Menion, Michele Angius, Rocco Del Pozzo e Alessandro Baro, Valucre Special Trio.

Insieme al ricchissimo programma musicale, il festival propone anche quest’anno un ampio ventaglio di altre iniziative: la proiezione del film Berchidda Live, che i registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi hanno tratto dai materiali dell’archivio di Time in Jazz; le mostre: quella delle fotografie scattate nella scorsa edizione del festival da Andrea Rotili e Paolo Soriani, quella delle tavole originali del libro “Crescendo” di Alessandro Sanna, e CasArt, l’esposizione stabile con le opere della Collezione di Arte contemporanea nata nel 1997 grazie al contributo degli artisti presenti in passato al festival; e poi ancora presentazioni di libri e incontri con i loro autori: Ashley Kahn, Luigi Manconi, Franco Lorenzoni,Luigi Onori, Reno Brandoni.

Immancabili anche le attività di promozione e sensibilizzazione ambientale: tra queste, la collaborazione, per il terzo anno consecutivo, con Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile. Dopo l’esordio nella scorsa edizione, ritorna anche “Un’ora in più”, l’iniziativa con cui Time in Jazz invita il pubblico, dopo i concerti in decentramento, a trattenersi per scoprire e conoscere meglio i luoghi di volta in volta raggiunti dal festival.

Si rinnova poi l’impegno che Time in Jazz porta avanti per il sesto anno con Time to Children, il progetto dedicato alle bambine e ai bambini, curato dalla violinista e didatta Sonia Peanacon la collaborazione di Catia Gori e dell’associazione Nazionale Il Jazz va a Scuola, e con il sostegno del Banco di Sardegna. Dal 9 al 15 agosto, dunque, negli spazi di “Sa colte ‘e s’oltiju”, il giardino accanto a Sa Casara (l’ex caseificio oggi sede dell’associazione Time in Jazz), bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati nell’esplorazione del tema di questa edizione del festival, l'”Amore supremo” attraverso laboratori, spettacoli e incontri con educatori, attori e musicisti: tra i protagonisti dei vari appuntamenti Franco Lorenzoni, Roberta Passoni, Emma Galeotti, Reno Brandoni, Eliana Danzì, Pier Mario Giovannone, André Casaca, Flavia Marco, Giancarlo Biffi.

È dunque un ricco e assortito cartellone, come nella migliore tradizione del festival, quello allestito dall’associazione culturale Time in Jazz con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero della Cultura, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti in questa edizione, della Fondazione di Sardegna, del Gruppo Unipol, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries e di Biorepack, mentre Radio Monte Carlo si conferma radio ufficiale di Time in Jazz.

  • Al via giovedì 8 agosto

Anche questa edizione numero trentasette di Time in Jazz, come la precedente, vivrà la sua anteprima sul prato del Golf Club Puntaldia, nel territorio del Comune di San Teodoro, giovedì 8 alle 18, trovando per protagonista un maestro nell’arte di suonare piatti e tamburi: come a Tullio De Piscopo lo scorso anno, spetta infatti a Roberto Gatto il compito di aprire la fitta nove giorni del festival. Ed è un omaggio alla musica di un mostro sacro della batteria nel jazz, Tony Williams, quello che proporrà alla testa di un quintetto con Marcello Alulli al sax, Alfonso Santimone al pianoforte, tastiere ed elettronica, Umberto Fiorentino alla chitarra e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico. In “Time and Life”, questo il titolo del concerto, Roberto Gatto mette in rilievo il genio di quello che è uno dei suoi punti di riferimento, con la capacità e la sensibilità di batterista, compositore e leader che gli sono proprie e che l’hanno sempre caratterizzato fin dal suo debutto professionale nel 1975 con il Trio di Roma (con Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli).

In serata si resta ancora sulla costa nordorientale, a Porto Rotondo: il Teatro all’aperto Mario Ceroli accoglie alle 21.30 la cantautrice e polistrumentista romana Chiara Civello nell’unica tappa in Sardegna del suo tour “Sempre così”, che prende vita e titolo dall’omonimo brano pubblicato lo scorso ottobre. Composto e scritto con Patrizia Cavalli, una delle voci più acute e amate della poesia italiana del secondo ‘900, e finito nel 2022, poco dopo la scomparsa della poetessa, “Sempre così” rispecchia la profonda amicizia tra le due donne, scavando tra la nostalgia, la commozione e la gratitudine. Con la sua inconfondibile voce accompagnata da pochi strumenti, pianoforte e chitarra, Chiara Civello alternerà canzoni di forma compiuta a momenti di improvvisazione, con componimenti di poeti cari a Patrizia Cavalli come Sandro Penna, Elsa Morante e Emily Dickinson. Accanto a questi nomi anche quelli di autoricontemporanei, come Emanuele Trevi, co-autore con Civello di “Perdiamoci” (colonna sonora per la serie tv RAI “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”), e non mancheranno originali rielaborazioni di brani come “Che cosa sono le nuvole”, nato dall’incontro tra Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno, e “Fortissimo”, di Lina Wertmuller e Bruno Canfora.

Sempre in serata, ma a Berchidda, primo appuntamento con il FestivalBar, la vetrina di solisti e gruppi ospitata ogni sera da un diverso bar del paese. Apre la serie, alle 21.30 al Bar K2, il trio dell’armonicista e cantautore blues sardo WilliBoy Taxi, accompagnato da Maso Spano al contrabbasso e Maurizio Marzo alla chitarra in un set che alternerà momenti intimi ad altri coinvolgenti per il pubblico.

  • Venerdì 9

Il primo appuntamento in agenda per venerdì 9 è un “classico” di ogni edizione di Time in Jazz: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno (partenza alle 8:30) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 16:30) a bordo di una motonave della Sardinia Ferries; un appuntamento che si rinnova per il diciottesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Ad accompagnare il viaggio sulle acque del Tirreno, imbarcata sulla Mega Express Two ritorna la Rusty Brass, formazione a base di ottoni che spazia tra ritmi funk e rock, accenni alla tradizione classica, sonorità balcaniche ed esotiche: una proposta che anche il pubblico del festival potrà apprezzare nelle parate musicali in cui la band bresciana si produrrà nelle sere successive per le vie e le piazze di Berchidda.

Nel frattempo, a Berchidda, si inaugurano a mezzogiorno le mostre allestite negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz: in esposizione le fotografie scattate l’anno scorso da Andrea Rotili e Paolo Soriani durante il festival: “Time to Time 2023”, questo il titolo della mostra, è il racconto per immagini della passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni. CasArt si chiama invece l’esposizione permanente della Collezione di Arte contemporanea nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive), grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival. Ad accompagnare l’inaugurazione delle mostre, che resteranno aperte per tutta la durata del festival, un brindisi in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu.

Ma a tenere banco venerdì 9 sarà un altro evento immancabile e attesissimo del festival, come testimonia anche il tutto esaurito raggiunto già da tempo: il concerto in omaggio a Fabrizio De André in quella che fu la sua residenza in terra sarda, a L’Agnata, tra le querce e i lecci delle colline intorno a Tempio Pausania. A rendere tributo al grande cantautore genovese – ma in questo caso anche a Bob Dylan, Leonard Cohen e Georges Brassens, artisti da lui particolarmente amati – sarà un cast composto da Scarlet Rivera, violinista americana legata a Dylan da una fondamentale collaborazione, il batterista Rafael Bernardo Gayol, conosciuto in particolare per il suo lavoro con Leonard Cohen, Neri Marcorè, uno dei massimi interpreti di De André, cui ha dedicato diversi spettacoli di successo, il chitarrista Domenico Mariorenzi e i Borderlobo: Andrea Parodi Zabala (chitarra e voce), Alex Kid Gariazzo (voce e chitarra), Riccardo Maccabruni (pianoforte) e Michele Guaglio (basso). Titolo del concerto (produzione originale Time in Jazz in collaborazione con BiBanca e Fondazione De André), con inizio alle 18:Sailing Faber, dalla Sardegna a Durango.

Serata a Berchidda, infine, con la seconda uscita di WilliBoy Taxi nell’ambito del FestivalBar, ospite alle 21.30 del Muretto Lounge Cafe.

  • Sabato 10

Prenderà il via da Viddalba la terza giornata del festival, sabato 10 agosto: nella chiesetta di San Leonardo, alle 11, di scena il quintetto Transition guidato dal batterista cagliaritano Gianrico Manca con il vibrafonista Jordan Corda, il chitarrista Antonio Floris, il pianista Vittorio Esposito e il contrabbassista Matteo Marongiu. Nato nel 2016, e proiettato verso la ricerca armonica, sonora e poliritmica intese come linguaggio unico, il gruppo ha registrato nel 2018 il suo primo lavoro discografico, “Rizoma”, prodotto da S’Ard Music/Egea e presente in tutte le piattaforme ufficiali in rete.

Nel pomeriggio, alle 18, appuntamento alla torre costiera di San Giovanni, in territorio di Posada, con il flautista Nicola Stilo, che quest’anno saluta mezzo secolo di una carriera artistica iniziata nel 1974 con il gruppo di Musica folklorica di Dodi Moscati, e via via costellata di esperienze soprattutto in ambito jazzistico, tra progetti da leader o co-leader e collaborazioni importanti, come quella con Chet Baker dal 1980 fino alla scomparsa del trombettista americano nel 1988. Nicola Stilo si presenta per la prima volta al festival Time in Jazz, recuperando così l’appuntamento mancato l’anno scorso proprio all’ultimo momento, e lo farà assieme a due volti noti del jazz in Sardegna: il contrabbassista Nicola Muresu e il batterista Massimo Russino.

In serata Time in Jazz si fa in due. Alle 21.30, nello scenario di Li Conchi ad Arzachena, il sassofonista Francesco Bearzatti presenta il repertorio del suo nuovo album, “Post Atomic Zep”, dove rende un omaggio del tutto originale all’iconica rock band dei Led Zeppelin. Noto per il suo approccio al jazz che è solito spingersi oltre i confini del genere, Bearzatti offre qui una versione fresca ed elettrizzante di alcuni dei più grandi successi dello storico gruppo britannico, affiancato da talentuosi musicisti come Danilo Gallo, al basso e all’elettronica, e Stefano Tamborrino alla batteria.

A Berchidda, invece, si proietta alle 22, in piazza del Popolo, il film documentario sul festival scritto e diretto a sei mani dai registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi, che saranno presenti alla serata: frutto di un accurato lavoro in fase di selezione e poi di montaggio, Berchidda Live. Viaggio nell’archivio Time in Jazz, questo il titolo, consegna al pubblico il ritratto del festival attingendo a più di 1500 ore di materiali d’archivio, per la maggior parte inediti. Presentato in anteprima lo scorso dicembre al quarantunesimo Torino Film Festival, e poi nelle sale da metà aprile, sabato 10 agosto il docufilm sarà finalmente a casa sua.

A precedere la proiezione, alle 19, consueto appuntamento col FestivalBar, in questo caso ospite del Museo del Vino: protagonista Menion, ovvero Stefano Ferrari, chitarrista, produttore e compositore sardo di base a Berlino, con la sua musica elettronica, visionaria e descrittiva che unisce influenze ambient, drone, glitch e post-rock.

  • Domenica 11

Un suono antico e modernissimo, un incontro di tradizione e sperimentazione, intriso di cultura mediterranea e suggestioni melodiche e sensoriali: si presenta così “Spiritus“, il progetto che apre la giornata di domenica alle 11 alla Pineta di Sant’Anna nei pressi di Budoni, e che vede di scena tre musicisti di lunga e importante storia artistica: Maurizio Camardi, sassofonista da tempo impegnato in una ricerca su strumenti a fiato etnici come il duduk armeno e l’hulusi cinese; Sergio Cossu, dal 1984 al 1999 componente dei Matia Bazar, autore, produttore, pianista e “alchimista elettronico”; e Mauro Palmas, uno dei simboli musicali della Sardegna con i suoi strumenti a corda (liuto cantabile, mandoloncello) e la sua inesausta ricerca etno-musicale.

Si resta sulla costa orientale, a Porto Taverna, per il concerto pomeridiano: protagonisti alle 18, Mauro Manzoni (sassofoni, live electronics) e Mauro Campobasso (chitarra, live electronics) all’insegna di “Vanishing Point”, il loro disco di due anni fa nato su ispirazione di un viaggio attraverso l’Europa a bordo delle loro motociclette. Il duo proporrà parte di quelle musiche opportunamente arrangiate e altri brani derivati dal loro repertorio, nello stile che Campobasso e Manzoni hanno approfondito e curato nel corso dei molti anni di collaborazione insieme: una visione jazz attuale e moderna, che al tempo stesso si nutre di generi e culture differenti, dalla canzone e il progressive rock alla musica contemporanea e concreta, con una grande passione per il suono, esplicitata attraverso l’uso dell’elettronica digitale e analogica, tutto miscelato con gli strumenti acustici.

In serata, a Berchidda, microfoni e riflettori si accendono per la prima volta in questa edizione sul palco allestito come sempre in piazza del Popolo: a inaugurare la serie di concerti in programma sul palco centrale del festival, alle 21.30, sarà uno dei protagonisti più attesi questa edizione di Time in Jazz, come confermano i biglietti già tutti esauriti da settimane: Vinicio Capossela. Cantautore, poeta, scrittore, artista poliedrico, sulle scene da più di trentaquattro anni, con dodici album in studio e tre live all’attivo, a Berchidda (unica data in Sardegna) proporrà “Camera a sud 1994 – 2024 And other Personal Standards“: un progetto originale, sulla scia del precedente “Round one thirty five 1990 – 2020. Personal Standards”, che attinge il repertorio soprattutto dai suoi primi tre dischi, quelli in cui è più marcato, nella composizione dei brani musicali, il rapporto con il jazz. Vinicio Capossela sarà accompagnato da storici compagni di viaggio come Giancarlo Bianchetti (chitarra), Enrico Lazzarini (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria) mentre al posto di Antonio Marangolo, inizialmente previsto, salirà sul palco Michele Vignali (sassofono).

A precedere il concerto, alle 20, appuntamento giornaliero al FestivalBar: protagonista, come la sera prima, Menion, ospite stavolta del Café Rosé. Dopo il concerto di Capossela, invece, nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo, si inaugura lo spazio Time After Time che quest’anno si affida a Pierpaolo Vacca, talento dell’organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere musicale, come certifica anche la sua collaborazione con Paolo Fresu nello spettacolo (e poi nel disco) “Tango Macondo” o l’assortimento dei musicisti presenti nel suo primo album da solista, “Travessu”, uscito lo scorso gennaio per la Tuk Music. Ogni sera, da mezzanotte circa in poi, Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. Ospite della prima serata di Time After Time il musicista siciliano Michele Piccione, appassionato e studioso di strumenti tradizionali di ogni latitudine e anche lui aperto alle collaborazioni sia in ambito etnico che jazz.

Ma la musica a Time in Jazz non finisce mai: dopo Time After Time, ecco ogni notte entrare in azione Renton con i suoi dj set a base di techno, house e minimal, reminiscenze funky, disco e bass music.

  • Lunedì 12

Altra giornata fitta di impegni lunedì 12. Il primo è alle 11 a Bortigiadas, nella Chiesa della Santa Trinità, con Olivia Trummer, pianista, compositrice e cantante tedesca capace di catturare l’ascoltatore con il suo pianismo lirico, ricco di sfumature, che si intreccia magicamente con la sua voce cristallina, emotiva e sensuale, in una miscela musicale che non può essere vincolata a un genere o a dei confini geografici. Classe 1985, nei suoi concerti in solo Olivia Trummer alterna brani originali ad arrangiamenti di brani di Sting, Ray Charles, John Lennon, Bill Withers, Chick Corea e altri. Attiva come solista e bandleader, ha condiviso il palco con artisti del calibro di Kurt Rosenwinkel, Eric Clapton e Bobby McFerrin, tra gli altri, e si è esibita in molti tra i più importanti festival internazionali. Oltre alle sue capacità pianistiche e vocali, si è affermata anche come compositrice e cantautrice, pubblicando, a oggi, dieci album.

Nel pomeriggio la carovana del festival fa tappa alle 18 a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del Danilo Blaiotta Planetariat, con Valentina Ramunno (voce e recitazione), Achille Succi (sax alto, clarinetto basso), Stefano Carbonelli (chitarra e voce) e Cesare Mangiocavallo (batteria) ad affiancare il piano e il synth del leader. Classe 1987, pianista, compositore, divulgatore, scrittore e docente, cresciuto come concertista classico, Danilo Blaiotta è tra i più interessanti talenti del jazz italiano. “Planetariat”, il terzo album a suo nome, cita nel titolo un neologismo contenuto nei versi di Jack Hirschman, figura di spicco della controcultura americana, scomparso tre anni fa, che Danilo Blaiotta ha conosciuto personalmente durante gli anni della formazione. I testi di tutti i brani sono infatti contenuti all’interno dei famosi “The arcanes” hirschmaniani, in particolare quelli scritti negli ultimi due decenni della sua prolifica produzione. Undici i brani composti dal pianista romano d’adozione tutti ispirati da un unico concept: la lotta alla sopraffazione e la difesa dei diritti umani.

Americano come Hirshman è il protagonista del concerto in programma in serata a Berchidda, Kenny Garrett, tra gli artisti più attesi di questa edizione di Time in Jazz. Classe 1960, il sassofonista (soprano e contralto) e compositore nativo di Detroit, salirà alle 21.30 sul palco di piazza del Popolo nel segno di Sounds from the Ancestors, come si intitola l’ultimo album a suo nome: pubblicato nell’agosto 2021, è un disco dalle tante sfaccettature, che non si colloca all’interno degli stretti confini dell’idioma jazz. Ad affiancarlo a Berchidda ci saranno Melvis Santa alla voce Jeremiah Edwards al basso, Mark Whitfield Jr alla batteria, Rudy Bird alle percussioni e Keith Brown al pianoforte nel ruolo che è stato per tanto tempo di Vernell Brown, scomparso due anni fa. Musicista eclettico, nella sua carriera (cominciata nel 1978 nella Duke Ellington Orchestra) Kenny Garrett ha suonato con icone del jazz come Miles Davis, Art Blakey, Donald Byrd, Freddie Hubbard, Woody Shaw ma conta anche esperienze con artisti di altri versanti musicali, come Peter Gabriel, Sting, Bruce Springsteen, il rapper Guru e il musicista e producer Svoy con cui firma il recente album “Who Killed AI“, rilasciato lo scorso aprile.

A precedere il concerto di Garrett, l’appuntamento giornaliero col FestivalBar vedrà di scena alle 20, al Jazz Pub, il cagliaritano Michele Angius con un set di percussioni da strada: bidoni, secchi, pentole, coperchi e altri oggetti di uso comune che se percossi possono produrre dei suoni interessanti. Centrale in questo progetto musicale la componente del riciclo e del riutilizzo in maniera differente di vari oggetti rispetto allo scopo per cui sono stati creati.

E al termine del concerto di Garrett, consueto spazio Time After Time con Pierpaolo Vacca e il suo organetto, stavolta in compagnia di Arrogalla, progetto principale dell’artista sonoro Francesco Medda, artefice di una miscela molto creativa e sofisticata di sonorità popolari sarde, tropicali e mediterranee che incontrano l’hip hop astratto e la musica contemporanea, il tutto elaborato attraverso il linguaggio del dub delle origini.

  • Martedì 13

Evoca John Coltrane, ispiratore del tema del festival, il concerto che apre la mattina di martedì 13 agosto alle 11 nei pressi della chiesetta di Santa Caterina, nella campagna intorno a Berchidda: in scena “Io, John Coltrane. Quartetto per cinque elementi”, un progetto in cui si incontrano il Living Coltrane Quartet, composto da Stefano “Cocco” Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (pianoforte) e Piero Borri (batteria) con l’attrice Daniela Morozzi, in un concerto accompagnato da scrittura drammaturgica: una sperimentazione musicale e narrativa che porta in scena, attraverso il racconto in prima persona, la rievocazione della quotidiana poesia della musica e della vita del grande jazzista afroamericano, e ne ripercorre l’universo espressivo dandone un’interpretazione personale e originale. Nella realizzazione dello spettacolo, la formazione si è avvalsa dei testi di Valerio Nardoni e Leonardo Ciardi, con una poesia di Fabrizio Dall’Aglio e della collaborazione alla regia di Eugenio Allegri.

Ed è dedicato a un’altra figura leggendaria del jazz il concerto del pomeriggio in programma alle 18 nei pressi della Chiesa di Madonna di Castro, nella campagna di Oschiri: si intitola “Furious Mingus” il tributo al genio di Charles Mingus proposto dal contrabbassista Furio Di Castri alla guida di un esplosivo quintetto con Giovanni Falzone alla tromba, Achille Succi al sax altro e clarinetto basso, Fabio Giachino al piano elettrico e tastiere, e Mattia Barbieri alla batteria, per esplorare i segreti dell’arte compositiva, tra combinazioni matematiche, invenzione melodica e scrittura orchestrale, di uno dei più grandi maestri della musica del Novecento.

Di rientro a Berchidda, alle 19.30, la festosa parata di ottoni della Rusty Brass accoglierà il pubblico per portarlo a un nuovo appuntamento della rassegna Festivalbar: alle 20 il Jolly Cafèospita Rocco Del Pozzo e Alessandro Baro, un duo che prende le mosse da comuni radici folk per poi virare verso sperimentazioni strumentali non convenzionali, con un approccio volto all’improvvisazione di stampo jazzistico e l’affiancamento delle chitarre acustiche all’elettronica.

L’apertura della serata sul palco centrale di Piazza del Popolo, alle 21.30, è affidata alle note del pianoforte e della voce di Frida Bollani Magoni: figlia d’arte, da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, ha cominciato a studiare pianoforte a sette anni, mostrando da subito un talento unico, in continua crescita ed evoluzione, che nelle performance dal vivo si
manifesta in tutta la sua potenza. Classe 2004, fin da giovanissima si è spesso esibita come ospite a sorpresa nei concerti dei genitori (la cantante Petra Magoni e il pianista Stefano Bollani) sia in Italia che all’estero. Ha debuttato come solista nel 2020, inaugurando la sua prima tournée nel 2021 e proseguendo la sua attività concertistica con successo, arrivando a calcare palchi prestigiosi. È del 2022 “Primo Tour”, il suo primo album. Sul palco di Berchidda porterà in dote sia brani inediti, sia grandi capolavori arrangiati per l’occasione, per un risultato sempre nuovo, guidata dal suo amore sconfinato per la musica, che la porta, a soli vent’anni, ad avere una grande maturità artistica.

Al termine della sua esibizione, a Frida Bollani Magoni verrà consegnato il premio che Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner del festival, destina all’artista più visionaria o visionario presente al festival, rinnovando così, per il terzo anno consecutivo, la collaborazione con Time in Jazz finalizzata a sensibilizzare artisti, pubblico e ospiti sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare attraverso iniziative come l’uso di stoviglie compostabili per il consumo dei pasti e il sistema di raccolta del rifiuto umido. Saranno Paolo Fresu e il presidente di Biorepack Marco Versari a premiare sul palco Frida Bollani Magoni con un’opera realizzata e donata da Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo.

Nel secondo set della serata riflettori puntati su Theo Croker, una delle figure di spicco della scena musicale contemporanea, famoso per le sue affascinanti melodie di tromba e per il suo approccio musicale innovativo, oltre che per le sue esibizioni dal vivo in cui domina il palco con un’energia contagiosa che affascina il pubblico. Nipote del leggendario trombettista Doc Cheatham, Theo Croker ha mostrato la sua versatilità esplorando paesaggi jazz, hip hop, pop e R&B, grazie anche alla vasta gamma di collaborazioni, che includono artisti come Dee Dee Bridgewater, Ari Lennox, J. Cole, Jill Scott o Common. Con una nomination ai Grammy, una memorabile performance al Tiny Desk e tre recenti uscite, “BLK2LIFE: A Future Past”, “Love Quantum” (rispettivamente nel 2021 e 2022 per Sony Music Masterworks) e “Jazz at Berlin Philharmonic XIII: Sketches of Miles” registrato dal vivo con la Berliner Philarmoniker e Magnus Lindgren (ACT, 2022), Theo Croker continua a trascendere i generi, lasciando sempre un segno nel panorama in continua evoluzione della musica. Sul palco di Time in Jazz il trombettista approderà in quartetto, con Mike King al pianoforte e tastiere, Eric Wheeler al basso e Miguel Russell alla batteria.

Intorno alla mezzanotte, la musica continua nell’adiacente piazzetta con il terzo appuntamento del dopofestival Time after Time: l’organetto di Pierpaolo Vacca ospiterà questa volta Zamua, cantante, chitarrista e songwriter sardo-burundese, che porta in dote il suo personale intreccio di sonorità folk e soul-jazz, per il progetto “Incontri”, con un repertorio che ha come filo conduttore il meticciato musicale, attraverso la condivisione di stili e tradizioni diverse, che qui trovano un terreno di convivenza comune. La notte continuerà poi sulle note del dj set di Renton.

  • Mercoledì 14

Si apre all’insegna dei sassofoni la giornata di mercoledì 14 agosto, nello scenario offerto dalle rovine del Palazzo di Baldu, nel territorio di Luogosanto: in scena alle 11 Double Cut, l’insolito quartetto guidato dai sassofoni di Tino Tracanna (sax soprano, tenore e baritono) e di Massimiliano Milesi (sax soprano e tenore), con Giulio Corini al contrabbasso e Filippo Sala alla batteria. La formazione rende omaggio all’inventore del sassofono, Adolphe Sax, esplorando le tante possibilità dello strumento, spaziando da rielaborazioni di classici del jazz a evocazioni popolari e a brani originali che fanno da sfondo a improvvisazioni fuori dagli schemi; il confronto generazionale tra Milesi e Tracanna fa da catalizzatore alle differenti visioni, idee ed esperienze musicali dei componenti del gruppo, dando luogo a un progetto che miscela elementi appartenenti a mondi musicali diversi. Il “Double Cut” è proprio il luogo musicale che viene generato da esperienze diverse, che, incrociandosi e confrontandosi, danno luogo a un nuovo spazio creativo.

Nel pomeriggio (alle 18) la musica fa tappa a Ozieri, per il concerto della compositrice e cantante Francesca Gaza, con il suo progetto “Aminth” (in antica lingua etrusca “amare” o “cupido”): un insieme di canzoni ispirate ad antichi testi d’amore medievali, articolate ed emotivamente intense, scritte per il suo ensemble di respiro internazionale, con sede a Basilea: un organico che unisce le sonorità inebrianti e misteriose dei flauti medievali e rinascimentali suonati da Liane Sadler, con le atmosfere lucenti dell’elettronica applicata a una spinetta rinascimentale, con la voce di Francesca Gaza al pianoforte, così come il timbro arioso e vibrante del sassofono tenore di Fabian Willmann che incontra il virtuosismo del contrabbasso di Nadav Erlich. Il risultato è una combinazione di canzoni coraggiose dal carattere evocativo e contemplativo, impreziosite da orchestrazioni e improvvisazioni variopinte e sorprendenti, a testimoniare l’unità nella diversità di tutti i componenti della formazione.

Alle 19.30, una nuova parata della Rusty Brass per le vie di Berchidda e una tappa al Bar Centrale con il Festivalbar, protagonisti ancora Rocco Del Pozzo e Alessandro Baro, precedono il concerto sul palco centrale di Piazza del Popolo: alle 21.30, il sipario si apre sul rodatissimo e attesissimo duo composto dal “padrone di casa” Paolo Fresu e dal pianista cubano Omar Sosa: compagni di viaggio musicale da tanti anni, costituiscono una delle formazioni più conosciute e amate sia in Italia che all’estero; un sodalizio artistico capace di creare ponti sonori e concettuali tra due mari e due continenti, la Sardegna con il Mediterraneo, e Cuba col Mar dei Caraibi. In questa occasione i due proporranno la versione dal vivo del loro concept album “Food”, uscito lo scorso anno per Tûk music, sulla scia dei grandi successi di “Alma” (2012) ed “Eros”(2016): una particolare indagine sul tema del cibo e sul suo mondo, che viene raccontato in musica e sotto il profilo del gusto, dell’estetica e dell’etica, e delle persone che lo popolano, in una danza che ancora una volta unisce un vincente mix di jazz, musica cubana, Africa e world music.

A seguire, intorno alla mezzanotte, ultimo appuntamento col dopofestival: Time after Time si chiude con “Beat Ballos“, con l’organettista Pierpaolo Vacca che incontra il beat box di Omar Terky, i suoni elettronici di Dj Cris, e la chitarra di Fabio Calzia, per esplorare in modo sperimentale il mondo dei balli tradizionali della Sardegna, portando gli spettatori dentro un vortice di suoni che va a tempo di “ballu tundu”.

  • Giovedì 15 agosto

Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di San Michele. Il primo, alle 10, è un evento immancabile del festival e di Time to Children, la sua sezione dedicata ai bambini: “Gufo Rosmarino e Corteccia il Pipistrello”, una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e della cantante Catia Gori.

Subito dopo, intorno alle 11.30, il testimone passa al pianista e compositore Glauco Venier, con il suo solo intitolato “Scarafaggi e altri insetti musicali”: un omaggio ai Beatles e ai musicisti che sono stati da loro influenzati. Un talento eclettico, quello di Venier, che l’ha portato a spaziare dalla classica al rock, dalla musica folk al jazz, fino ad approdare ai palcoscenici di mezzo mondo al fianco di alcuni esponenti di spicco del jazz mondiale, e alla prestigiosa etichetta ECM, per cui ha inciso diversi album, tra cui “Miniatures” (2016) per piano e percussioni, e “Distances” con Norma Winstone, nominato nel 2008 ai Grammy Awards come miglior album jazz vocale. Sono oltre venti i dischi al suo attivo, e numerosissime le collaborazioni, in varie formazioni e in ambito orchestrale, come “Symphonika”, dedicato alle musiche della tradizione popolare colta del Friuli, la sua regione.

Un breve trasferimento porta il festival nella vicina chiesetta di Santa Caterina, dove, dopo il tradizionale momento conviviale del Pranzo berchiddese, si apre un’altra serie di appuntamenti. Alle 17, la presentazione del libro “L’Amore supremo”, del chitarrista e scrittore Reno Brandoni (Fingerpicking, 2024), un titolo che richiama il tema portante del Festival.

Alle 18 torna un altro appuntamento consueto di Time in Jazz, quello con la musica tradizionale sarda: si intitola “Tradizioni, confini e sconfini” il progetto musicale impostato da Bruno Camedda, che con la fisarmonica e l’organetto diatonico, insieme alla voce di Giamichele Lai (uno dei più grandi interpreti attuali della musica tradizionale) e il sostegno della chitarra ritmica di Asael Camedda, percorreranno un viaggio musicale spaziando dai canoni della tradizione sarda alle improvvisazioni “etno-jazzistiche”, mantenendo inalterate le metriche e i ritmi della musica da ballo.

L’ultima serata del festival a Berchidda avrà un preludio – alle 19.30, in Piazza Funtana Inzas affidato a un’autentica istituzione storica del paese, la Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nata nel 1913 per volontà del parroco don Pietro Casu, e “palestra” di formazione musicale per tanti giovani talenti, compreso Paolo Fresu che ha mosso tra le sue file i primi passi del suo percorso artistico. Diretta da Domenico Del Rio, e allargata per l’occasione dalla presenza di ospiti, la “Bernardo De Muro” darà vita alla “Banda Suprema”.

Poi, alle 21.30, si accenderanno per l’ultima volta in questa edizione i riflettori sul palco allestito in piazza del Popolo. L’apertura della serata è affidata al talento di uno dei musicisti, produttori e compositori più versatili nel panorama italiano e internazionale: Nicola Conte. Chitarrista, bandleader, DJ ed esperto ricercatore di vinili, il suo percorso musicale riflette una gamma di ispirazioni che spaziano dalla bossa nova ai film degli anni ’60, dallo spiritual jazz alla musica latinoamericana e africana. Sul palco di Berchidda porterà in dote le sonorità di “Umoja”, il suo decimo album, pubblicato lo scorso anno dall’etichetta londinese Far Out Recordings: esprimendo in lingua swahili l’unità, l’unicità e l’armonia, “Umoja” riunisce sentimenti universali attraverso la multiforme musica globale cui Conte ha dedicato studio e ricerca; l’album attinge alle profonde sonorità spiritual e free jazz degli anni ’70, ai dischi soul stampati da privati e ai ritmi africani e afro-caraibici presenti nella sua collezione, ma si riconosce anche il suo debito nei confronti di molte delle più celebri icone musicali del decennio, come i maestri del jazz cosmico Lonnie Liston Smith e Gary Bartz, e i creatori dell’afrobeat Fela Kuti e Tony Allen. Sul palco, insieme a Nicola Conte (chitarra), una formazione internazionale che vede Bridgette Amofah alla voce (UK), Timo Lassy al sax (Finlandia), Pietro Lussu al piano e tastiere (Italia), Ameen Saleem al contrabbasso (USA), Enrico Morelloalla batteria (Italia), e Abdissa “Mamba” Assefa alle percussioni (Finlandia).

Nel secondo set della serata, a chiudere la serie di concerti in Piazza del Popolo, ancora un incontro tra “sostanze” musicali diverse con il progetto Drops, che vede protagonisti il sassofonista Tino Tracanna insieme all’eclettico chitarrista Roberto Cecchetto e a Bonnot (al secolo Walter Buonanno), DJ, compositore, produttore, polistrumentista, tra i più talentuosi producer in ambito hip hop della scena nazionale. Mettendo in discussione il proprio background, i tre musicisti fanno incontrare tra loro sonorità e linguaggi apparentemente inconciliabili attraverso un dialogo intorno al problematico, babelico ed insieme entusiasmante caos del mondo di oggi. Così voci, frammenti d’Africa, ectoplasmi classici, monumentali hip hop, morbide melodie e spasimi elettronici si intrecciano in un ipotetico viaggio rasoterra, intorno al mondo; l’improvvisazione tra i musicisti tende poi i fili di un senso musicale non certo preordinato ma sorprendentemente concreto. A rendere ancora più interessante e ricco questo scambio tra mondi sonori, si unisce al trio (già attivo dal 2012) il rapper e produttore discografico Tormento (nome d’arte di Massimiliano Cellamaro, MC), considerato tra i pionieri dell’hip-hop in Italia, fondatore e innovatore del genere insieme ai Sottotono.

  • Venerdì 16

Gli ultimi impegni a Berchidda, la mattina di venerdì 16, come da tradizione sono al Museo del Vino dove alle 11.30 è in programma la presentazione e degustazione delle bottiglie da collezione delle cantine del vermentino locali che riportano nell’etichetta l’immagine grafica di questa edizione. A seguire, la presentazione di Time in Jazz Diary 2023, il progetto editoriale che ripercorre la passata edizione del festival attraverso l’obiettivo del fotografo Andrea Rotili (Postcard 2024).

Nel tardo pomeriggio, trasferimento sulla costa, in quello che è ormai da diverse edizioni il “teatro” dell’ultimo atto del festival: la Peschiera di San Teodoro. Qui, alle 18, a salutare questa edizione, saranno Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), il pianista e compositore Glauco Venier (reduce dal concerto del giorno prima a San Michele) e l’attrice Lella Costa, che daranno vita alla versione live musicale di Pinocchio Confidential” basata sullo spettacolo teatrale “Cuore di Burattino” (prodotto da Teatro Carcano di Milano e distribuito da Mismaonda), reading di Lella Costa e Gabriele Vacis su musiche di Paolo Fresu tratto da “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi: uno dei capolavori della letteratura italiana. Uscito nella sua versione completa nel 1883, questo romanzo ha incantato generazioni di bambini e adulti, travalicando la superficie della fiaba, e facendosi portatore di significati antropologici e sociali più profondi, che rendono questa storia universale e paradigmatica, offrendo così numerose chiavi di lettura del nostro quotidiano, che saranno svelate e interpretate nello spettacolo.

Ultimissimo atto del trentasettesimo Time in Jazz, in serata a Berchidda: chiudono la serie di appuntamenti del FestivalBar le sonorità R&B e dance del Valucre Special Trio, con Valentina Luiu alla voce e tastiere, Francesco Moreno al basso, synth, tastiere e batteria, e Lorenzo Pischedda alle tastiere e alla batteria, di scena alle 22 al Bar della Piazza.

  • Time to Children

Con il festival ritorna Time to Children, la sezione di Time in Jazz dedicata alla promozione e allo sviluppo della creatività attraverso la musica e i laboratori artistico-espressivi rivolti a bambine e bambini, ragazze e ragazzi e alle loro famiglie: il progetto nato nel 2019 sotto la direzione artistica di Sonia Peana con la collaborazione di Catia Gori e dell’associazione Il Jazz va a Scuola, e sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna, propone, durante i giorni del festival, una serie di incontri gratuiti tra percorsi sensoriali, lezioni interattive, teatro e letteratura legati all’arte dell’improvvisazione e della relazione, attività legate all’ambiente e alla sua cura, mostre tematiche.

Giunto alla sua sesta edizione, Time to Children si armonizza con il tema portante del festival di quest’anno, “A Love Supreme“: una suggestione tesa tra passato e futuro, per sottolineare, soprattutto in questo difficile momento di conflitti e barriere, quanto il cuore dell’uomo debba sempre battere all’unisono, anelando all’amore supremo, davanti al quale tutti gli esseri sono uguali. Un tema che incontra il mondo delle bambine e dei bambini nella maniera più naturale, esaltando la purezza e la bellezza del loro essere.

Sempre in linea con il tema “A Love Supreme”, Time to Children e Time in jazz, insieme alla Fondazione Una nessuna Centomila, e al centro antiviolenza Prospettiva Donna si incontrano in un percorso condiviso nel sottolineare il valore del rispetto della persona, dei diritti e della parità di genere, valori che saranno centrali negli interventi degli ospiti di Time to Children, insieme a quelli della condivisione, dell’inclusione, dell’accoglienza e dell’ascolto, attraverso incontri legati all’educazione emozionale e relazionale, e anche all’educazione ambientale, presente da anni attraverso la collaborazione con la Fondazione Raul Gardini e Novamont.

A fare da filo conduttore, naturalmente, la musica nelle sue molteplici espressioni legate all’improvvisazione e alla creatività con un’attenzione particolare alla trasversalità dei linguaggi artistici.

Punto di riferimento per le attività di Time To Children saranno gli spazi di “Sa colte ‘e s’oltiju”, il giardino accanto a Sa Casara (sede dell’associazione Time in Jazz), a Berchidda, che ospiteranno la gran parte degli eventi del ricco programma. Si comincia venerdì 9 con Franco Lorenzoni che alle 20.30, insieme a Roberta Passoni, guiderà il pubblico nell’osservazione del cielo, le luci del tramonto, il lento entrare nell’ombra della terra e l’apparire delle prime stelle, con l’accompagnamento di narrazioni di miti; l’indomani Franco Lorenzoni dialogherà invece con Annalisa Spadolini a partire dai libri “Educare controvento. Storie di maestre e maestri ribelli” (Sellerio 2023) e “Orfeo, la ninfa Siringa e le percussioni pazze dei coribanti. Tre miti sull’origine della musica” (Rrose Sélavy 2017).

Sempre sabato 10, Emma Galeotti (su instagram “@em.pati4” con circa 275.000 follower) guiderà un incontro speciale dedicato agli adolescenti e alle loro famiglie, focalizzato sull’educazione sentimentale e rivolto alla cura delle relazioni tra e con adolescenti.

Domenica 11, spazio alla musica di Michele Piccione e Pierpaolo Vacca, per un viaggio nella cultura musicale proveniente da diverse parti del mondo attraverso gli strumenti tradizionali; sempre domenica, il musicista e scrittore Reno Brandoni presenterà invece ai più piccoli e alle loro famiglie la sua nuova opera ispirata al tema del festival di quest’anno, “A Love Supreme“. Lunedì 12 il gradito ritorno di Eliana Danzì con i suoi laboratori di body percussion aperti a due diverse fasce d’età.

Martedì 13, invece, Pier Mario Giovannone condurrà un laboratorio basato su “Il Magico Inventastorie” (Giunti 2022), un libro “magico” che, attraverso un gioco combinatorio, può generare migliaia di trame; nella stessa giornata, André Casaca e Flavia Marco offriranno uno spettacolo aperto a tutti, “Felici per sempre”, preceduto da una parata guidata dalla musica della Rusty Brass, che condurrà il pubblico al luogo dello spettacolo. L’indomani, mercoledì 14, André Casaca e Flavia Marco proporranno invece un laboratorio sull’educazione comico-relazionale, focalizzato sulla diversità; ancora il 14 è in programma un laboratorio speciale dedicato alle mamme in attesa e ai bambini fino ai 36 mesi, orchestrato da Sonia Peana, Catia Gori e Cecilia Pizzorno. Unendo narrazione e musica, le storie raccontate saranno un’occasione speciale per vivere, riflettere e costruire percorsi educativi di sensibilizzazione. Il tema ambientale, in particolare, offrirà spunti per riflettere e promuovere buone pratiche nell’ambiente di vita.

Infine, l’immancabile appuntamento di Ferragosto nella chiesetta campestre di San Michele, con Gufo Rosmarino, protagonista di una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, Sonia Peana e Catia Gori.

Per tutta la durata del festival sarà inoltre visitabile, a Sa Casara, la mostra delle tavole originali del libro “Crescendo” di Alessandro Sanna, edito da Gallucci: un viaggio per immagini dei nove mesi di gravidanza attraverso tutti i gradi di crescita della pancia della mamma.

  • Libri e mostre

Torna anche in questa edizione Time to Read, la sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e i loro autori, in programma tra domenica 11 e mercoledì 14 agosto, sempre alle 19, negli spazi di Sa Casara a Berchidda (sempre alle 19). Apre la serie (l’11 agosto) lo scrittore, giornalista e produttore musicale Ashley Kahn, che torna al festival per presentare “A Love Supreme”, il libro (ripubblicato da Il Saggiatore nel 2019 con testi inediti e bozze autografe dell’opera) in cui racconta la genesi dell’omonimo capolavoro di John Coltrane, ispirazione anche per il tema del festival.

La musica come accompagnamento delle grandi trasformazioni del nostro paese è invece il tema del libro del sociologo e politico Luigi Manconi “La musica è leggera – Racconto su mezzo secolo di canzoni” (Il Saggiatore, 2012), in programma lunedì 12. Ma la musica è anche strumento di resistenza culturale, capace di favorire un cambiamento sociale, come si evidenzia nel racconto biografico “Abbey Lincoln. Una voce ribelle tra jazz e lotta politica” (L’Asino d’oro, 2023), in cui il giornalista Luigi Onori, al centro dell’incontro di martedì 13,traccia un ritratto della cantante e compositrice afroamericana nelle sue vicende musicali intrecciate all’impegno contro la segregazione razziale e per il riconoscimento dei diritti civili.

Mercoledì 14 uno speciale appuntamento con Lella Costa, Paolo Fresu e Glauco Venier dedicato al “Pinocchio” di Collodi, uno dei più celebri capolavori della letteratura, di cui Giunti ha pubblicato nel 2023 (nel centoquarantesimo anniversario dalla prima stampa) uno speciale cofanetto da collezione, decorato con una grafica ispirata alle stampe di fine ‘800. All’interno, il volume cartonato con una legatura ispirata alla versione “in tela con placca oro” di Paggi (1883) e una cartolina con due QR Code per accedere all’audiolibro letto da Lella Costa e alle musiche di Paolo Fresu con Glauco Venier.

Per Ferragosto anche la rassegna dedicata ai libri fa tappa alla chiesetta di Santa Caterina, con la presentazione in prima assoluta di “L’Amore supremo”, del chitarrista e scrittore Reno Brandoni (Fingerpicking, 2024), una novità editoriale ispirata al tema della trentasettesima edizione di Time in Jazz.

L’indomani, venerdì 16, sarà presentato invece al Museo del vino – Enoteca regionale di Berchidda (alle 12) “Time in Jazz Diary 2023”, il progetto editoriale che ripercorre la passata edizione del festival attraverso l’obiettivo del Fotografo Andrea Rotili (Postcard 2024). Una selezione di scatti dello stesso Rotili sarà anche esposta negli spazi di Sa Casara, insieme a quelli del collega fotografo Paolo Soriani nella mostra fotografica “Time to Time 2023”, il racconto per immagini della passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni.

Sa Casara, sede dell’Associazione, resterà aperta per tutta la durata del festival, diventando come sempre il punto di riferimento per le arti visive, che troveranno il consueto spazio in questa edizione del festival con le opere della Collezione di Arte contemporanea CasArt, nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive) grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del Festival. CasArt documenta gli esiti della ricerca e della sperimentazione artistica e creativa in Sardegna comprendendo anche opere di artisti nazionali e internazionali.

  • Green Jazz

Time in Jazz da anni adotta buone pratiche per la gestione sostenibile della manifestazione e per la riduzione degli impatti delle sue attività. Sotto l’insegna Green Jazz dà voce ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di CO2 attuando diverse pratiche come la selezione delle location in base all’impatto sul paesaggio e sul territorio, servizi di ristoro e catering a basso impatto ambientale, la riduzione e la gestione corretta dei rifiuti, sistemi di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, in particolare con concerti alimentati da pannelli solari.

  • Un’Ora in più

Già dalla scorsa edizione, Time in Jazz propone un’iniziativa che intende valorizzare e promuovere i territori che ospitano il festival: si tratta di Un’Ora in più, nata per dare la possibilità al pubblico itinerante del festival di conoscere e scoprire i luoghi che fanno da cornice ai concerti, scelti per il loro particolare interesse storico, artistico, religioso o ambientale, attraverso apposite visite guidate, degustazioni di prodotti locali, o punti di informazione, con il supporto delle amministrazioni locali e delle associazioni che aderiscono alla proposta. Un’iniziativa che rende l’esperienza culturale di Time in Jazz più ricca e profonda, lontana dalle logiche del turismo di massa, e più vicina a un’esperienza genuina di incontro nel nome dell’arte e della bellezza.

  • Abbonamenti e info

Su Vivaticket si possono acquistare i biglietti e gli abbonamenti per l’ingresso ai concerti in programma in Piazza del Popolo a Berchidda: per gli abbonamenti il prezzo intero è di 150 euro, ridotto a 140 (più diritti). Tutto esaurito per il concerto di Vinicio Capossela, il prezzo intero per i biglietti delle singole serate è di 30 euro, ridotto a 25 (più diritti). Le riduzionisono valide per i soci tesserati Time in Jazz e per gli spettatori sopra i 65 anni e quelli sotto i 26. L‘ingresso sarà invece gratuito, come sempre, per tutti i concerti “in decentramento” a eccezione di quello in omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, già sold out da tempo.

Per restare aggiornati sul programma del festival, acquistare i biglietti e localizzare con facilità i luoghi del festival, da quest’anno è disponibile una nuova applicazione, Time to APP: un modo semplice e innovativo per fruire al meglio del festival, ma anche del territorio, con informazioni sui percorsi, le strutture ricettive e contributi extra, link agli archivi e l’alert che avvisa l’utente di ogni cambiamento di programma. Time to App si può scaricare tramite il link https://bit.ly/3Yqaiyv per il sistema operativo Android o all’indirizzo https://bit.ly/3zMEY2qper sistema operativo IOS.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Aggiornamenti e altre notizie sul festival sono disponibili sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram e sul sito www.timeinjazz.it.

* * *

Associazione culturale TIME IN JAZZ
via Umberto I, 37 • 07022 Berchidda
tel. 320 38 74 963 • e-mail: info@timeinjazz.it
www.timeinjazz.it
www.facebook.com/timeinjazz
www.instagram.com/timeinjazz
twitter.com/timeinjazz
 


Chiara Civello – ph Azzurra Primavera

Roberto Gatto

Kenny Garrett (foto Hollis King)

Theo Croker (credits Fabiola Fisah)

Frida Bollani Magoni (foto Francesco Prandoni)

Drops – Roberto Cecchetto, Bonnot, Tino Tracanna

Vinicio Capossela (foto Fabio Mantegna)

Nicola Conte (foto Mariagrazia Giove)

Omar Sosa e Paolo Fresu (foto Roberto Cifarelli)

Testo e Foto a cura dell’Ufficio Stampa

Time in Jazz: al via la trentasettesima edizione del festival diretto da Paolo Fresuultima modifica: 2024-08-06T16:54:12+02:00da coolmag
Reposta per primo quest’articolo