I leoni dell’amore! Bayern vs Inter 2-3

Alleanz Arena, Monaco di baviera. Alleanz Arena, terra straniera. Alleanza Arena, nessuno ci credeva. Migliaia di persone sugli spalti, tutte vestite di rosso. 22 giocatori in campo, due porte, un pallone. Cori in lingua tedesca cospargono l’aere alle idi di marzo e l’odore dell’impresa è nell’aria. Fischio d’inizio. Fischio di boia. Fischio d’agonia come solito per un interista.

Tre minuti, 180 secondi e il primo goal è italiano o meglio, africano, di Samuel Eto’o! Uno scatto fulmineo come quello di una pantera nella giungla. Passaggio filtrante di Pandev e stoccata vincente. E’ fatta, è fatta!

Ma il calcio è uno sport imprevedibile e gli ottavi di Champions non hanno paragoni in questo. Nelle partite di Champions si versa il sangue, si sputa l’anima e se non hai il coraggio, se non hai la forza e la grinta, allora dovresti startene a casa. Questo il Bayern di Monaco lo sa bene. Già sconfitto nella finale dell’anno scorso, non ci sta anche in questa stagione ad andare sotto, a ritornarsene a casa a mani vuote e così, complice anche una papera di Julio Cesar, pareggia.

La partita cambia, la partita si trasforma, i tedeschi attaccano e spingono e stringono sulle fasce e si chiudono in difesa e i neroazzurri sono confusi storditi e inconsapevoli del modo di trovare una soluzione. Un palliativo che possa far approdare agli spogliatoi senza ulteriori scossoni, ma il gioco del pallone non è così. Quando sai di poter ferire, ferisci e se trovi uno spiraglio colpisci. Come in guerra come nella Guerra di Piero “sparagli ora sparagli adesso prima che…”. Prima che il nemico si rialzi e si riprenda e magari  ti uccida. Ed ecco arrivare il secondo bersaglio, infatti, la seconda stangata. E’ finita, è finita!

Barcollanti si aggirano per il campo, infami comparse dei campioni del mondo. Spaesati e strapazzati. Salvati casualmente e fortunatamente dal gong di mezza via. La ripresa finisce e il pugile suonato si dirige mestamente all’angolo. Cesar, Pandev, Ranocchia e Maicon. Fantasmi spenti e colpevoli di inadeguatezza alla missione.

Il comandante Leonardo negli spogliatoi li prende uno per uno, li scuote e dice loro che la cosa importante è divertirsi e fare le cose semplici e correre, anche se non hai fiato. Correre anche se non sai come fare. Mai arrendersi, mai. Mai perdersi nello sconforto, mai. Perché quando sai vincere, sai che tutto è possibile. Anche fare 2 goal ai biancorossi in casa loro, sotto di uno, senza subirne altri, in 45 minuti. Non c’è tempo di pensare, di preparare, di studiare, di analizzare, ora conta solo il coraggio. Coraggio di leoni spinti dal sogno di vincere per sé, per l’amore dei tifosi e per mantenere l’Italia nell’Europa che conta.

Il prato è umido e freddo nel marzo bavarese. Le urla dei tifosi avversari sono gladiatorie e non lasciano spazio a una concentrazione necessaria o forse no.

L’arbitro fischia e il gioco rinizia. Passano i minuti e il Bayern corre. Corre tantissimo, forsennatamente e senza sosta. Cesar, però, si riprende. Fa due parate mozza fiato. Ranocchia recupera palloni sulla linea e fuori l’area di rigore, Lucio è un muro, Chivù stacca gambe che è un piacere ed Eto’o corre, non si ferma, tira spallate, prende il tempo ai difensori. L’inter subisce, ma non molla un centimetro. Ci prova fino in fondo e alla mezz’ora segna il 2 a 2 con un colpo di biliardo di Schneider che s’infila nell’angolino basso di destra. Precisione e potenza, forza e rabbia. La stessa che a 4 minuti dalla fine farà esplodere il Macedone Pandev. Non esemplare nei suoi gesti tecnici nel corso del match, ma eruttivo in quell’unico tiro.

NEWS_1300230175_pandev_eto_getty.jpgLa palla è lì, a mezz’aria, sta per cadere nell’area dei tedeschi. Mancano pochissimi minuti e forse è una delle ultime occasioni. Eto’o non ne vuole sapere di arrendersi e con una forza disperata e incontenibile getta la sua spalla sinistra oltre il difensore accorso per rinviare. Gli passa davanti di quel tanto da mandarlo fuori tempo e poi non si muove di un millimetro. Statuario e potente recupera il pallone si gira verso il dischetto del calcio di rigore, fa 5 passi e poi lascia andare la gamba a un assist orizzontale per un Pandev, in corsa e con grande voglia di riscatto, pronto a scoccare una vera sassata capace d’infilarsi appena sotto la barriera.

3 a 2 e il resto è storia e tradizione peninsulare.

Catenaccio e botte. Difesa e schermaglie. Tensione, passione, coraggio e tanta, tanta ansia. Il ruggito dell’Alleanz s’affievolisce e sale grandioso quello neroazzurro. L’Italia c’è e il biscione non ha nessuna intenzione di rinunciare alla sua corona Europea, anche se la strada per mantenerla è ancora lunga e ora potrebbero arrivare le terribili spagnole.

 

Matteo Castelnuovo

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I leoni dell’amore! Bayern vs Inter 2-3ultima modifica: 2011-03-16T00:35:00+01:00da coolmag
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