Esce in Italia, Seraphine è il terzo lungometraggio del regista Martin Provost di Peppo Delconte

 

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Benedetto sia il caro vecchio cinema francese, così tenace nella difesa della sua unicità, così nemico della spettacolarità americana. Questo film è un classico fuori del tempo: avrebbe potuto realizzarlo, molti anni fa, un Truffaut o un Tavernier. Con le dovute diversità, perché il regista e sceneggiatore Martin Provost ha una sua impronta stilistica e non è affatto un epigono. Semplicemente c’è una comune cultura e una sensibilità narrativa che permette ai grandi maestri d’oltralpe di calare i loro racconti in un preciso contesto storico. Così accade anche per Seraphine, che ricostruisce l’autentica vicenda di una semplice donna di campagna posseduta dal suo talento artistico fino al delirio autodistruttivo. Siamo all’inizio del Novecento e un critico d’arte tedesco, Wilhelm Uhde, vive in Francia per seguire la stagione magica delle prime avanguardie e diventare il principale studioso dei cosiddetti “primitivi”. Ha già scoperto il doganiere Henri Rousseau, quando nel villaggio di Senlis incontra casualmente il genio di Seraphine, una povera serva che dipinge di nascosto, in preda a un furore quasi mistico. La Grande Guerra lo costringe a tornare in Germania, ma in seguito ritroverà la donna e cercherà di aiutarla a vivere in modo meno miserabile e ad arrivare a esporre i suoi quadri. Tuttavia il talento visionario di questa donna libera e coraggiosa è destinato a sfociare nella malattia mentale; Seraphine morirà in manicomio qualche anno prima della grande esposizione parigina curata dal suo mentore. Il film perde un po’ di energia nel finale, il che non gli ha impedito di conquistare meritatamente ben 7 premi César (gli Oscar francesi), tra cui quello per la protagonista, una straordinaria Yolande Moreau, che insieme a Ulrich Tukur ha dato un’intensità carnale alla credibilità della vicenda. “Il pericolo in una sceneggiatura basata su un personaggio reale – ha dichiarato Provost – è che rimanga anedottica, didascalica, che eviti ciò che in definitiva crea il mistero…”. Pericolo evitato, grazie alla sua intelligenza, sempre discreta e non invadente, e alla bravura degli interpreti, gente di mezz’età che non esibisce fascino ma soltanto umana consapevolezza. Altro che effetti speciali! di Peppo Delconte

 

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Uscita Cinema: 20 ottobre 2010

Titolo originale: Séraphine
Nazione: Francia, Belgio
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 125′
Regia: Martin Provost
Sito ufficiale: www.seraphinemovie.com
Cast: Yolande Moreau, Ulrich Tukur, Anne Bennent, Geneviève Mnich, Nico Rogner, Adélaïde Leroux, Serge Larivière, Françoise Lebrun
Produzione: TS Productions
Distribuzione: One Movie

 

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Esce in Italia, Seraphine è il terzo lungometraggio del regista Martin Provost di Peppo Delconteultima modifica: 2010-10-21T15:06:00+02:00da coolmag
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