Qualunquemente

48096.jpgSono stato a Rimini e ho capito cosa fa muovere l’economia in Emilia Romagna: IL PILU! Quindi io propongo: PIU’ PILU PER TUTTI!”.

Immaginatevi di essere sotto il palco di un comizio mentre un politico fa quest’affermazione difficilmente sconfessabile. Immaginatevi di ridere e subito dopo di pensare: “Ma non si possono dire certe cose!”.

Ipocrisia. Già, perché certe cose si possono, anzi, si devono dire soprattutto in un paese come il nostro. Antonio Albanese questo lo sa bene e proprio per ridicolizzare il mito di tabù a cui ormai più nessuno presta attenzione, ha voluto portare nei cinema italiani, dal 21 gennaio 2011, la sua ultima fatica entrata anche nella sezione PANORAMA del prossimo Festival di Berlino: “Qualunquemente”.

«In fondo – spiega Antonio – scrivendo la sceneggiatura di questo film, non abbiamo inventato niente. Anni fa, quando Cetto Laqualunque era agli inizi, molti mi dissero che avevo sbagliato, perché non si poteva legare in quel modo il sesso alla politica. Oggi, però, Cetto è diventato un moderato. Quindi credo che uno degli aspetti più grotteschi e interessanti di questa pellicola sia il fatto che la realtà abbia superato la finzione».

«Il nostro modo di raccontare, infatti  aggiunge il regista Giulio Manfredoniaè volutamente a metà tra il fumetto e il quotidiano. Estremizzando i comportamenti di un improbabile personaggio, all’interno però di situazioni così consuete, per noi, da farci immedesimare in ciò che stiamo guardando».

Questi 96 minuti, prodotti Fandango, diventano così l’espressione di un nuovo neorealismo all’italiana interpretato da uno dei personaggi più azzeccati, famosi e spietatamente sgradevoli del comico di Olginate, Cetto Laqualunque. Pronto a ironizzare sul Bel Paese dalla politica alla famiglia, alla mafia. Dal rapporto tra un padre incommentabile e un figlio cresciuto bene fino a quando i genitori non si interessano di lui, all’analisi della figura di una donna, mamma e moglie del sud, piena di contraddizioni e desideri infranti. Dall’assoluta volontà di non pagare le tasse a quella candidatura alle elezioni comunali di Marina di sopra, cardine del film e non priva di imbrogli, mazzette e intimidazioni. Simbolo di un sud abbandonato a se stesso e di quell’irrimediabile verità tutta tricolore che vede i furbi al primo posto e gli onesti sempre dietro.

Un mix di verità non dette e perbenismi sconsacrati, dunque, capace anche di far riflettere lo spettatore su quanto tutto questo sia ridicolamente attuale e concreto oltre che, purtroppo, tanto radicato nella nostra cultura da diventare un facile stereotipo.

Titolo originale: Qualunquemente
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: Commedia
Durata: 96′
Regia: Giulio Manfredonia
Sito ufficiale: qualunquemente.libero.it
Cast: Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo, Luigi Maria Burruano, Antonio Gerardi, Gianluca Cammisa
Produzione: Fandango
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 21 Gennaio 2011 (cinema)

 

                                                                                 Matteo Castelnuovo

Qualunquementeultima modifica: 2011-01-21T20:28:00+01:00da coolmag
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “Qualunquemente

I commenti sono chiusi.