Angela Vettese – Si fa con tutto Il linguaggio dell’arte contemporanea

 

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Il cambiamento del linguaggio dell’arte è un fatto. Non si può fare marcia indietro. Non è né meglio né peggio di quello che era diffuso nel passato. Semplicemente, descrive il nostro presente e forse ci aiuta a intravedere il futuro. Non è vero che l’arte contemporanea non richieda più alcuna competenza tecnica e che si fondi sul principio provocatorio del ready-made. Al contrario, «mai come oggi non soltanto a un artista, ma a chiunque svolga un’attività inventiva, è concesso, anzi decisamente richiesto, di slittare tra competenze diverse: si dà forma a un pensiero con il continuo sovrapporsi di fattori. Il contraltare a questa libertà, tuttavia, è che si disponga di competenze varie e che si agisca in maniera precisa, progettata, realizzando le ipotesi di lavoro più varie con abilità specifiche».

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Shibboleth by Doris Salcedo at the Tate Modern

Anche per fare una crepa nel pavimento, un sole finto che abbronza davvero, una scatola nera nella quale il nostro corpo si disperde come nel vuoto (per citare tre opere gigantesche presentate alla Tate Modern di Londra, nell’ordine, di Doris Salcedo, Olafur Eliasson, Miroslaw Balka) occorre avere una coscienza e una dimestichezza dei propri mezzi che non è possibile improvvisare. Le nuove tecniche sembrano però avere almeno un aspetto in comune, quello del bricolage, che mette insieme materie e approcci differenti e che non mira alla durevolezza dell’opera. In ciò si rispecchia un’epoca in cui declina l’idea di storia come insieme sensato e in cui tendiamo a percepire il tempo come un flusso elastico, molteplice, dominato dal frammento e dal caso. A partire da questi presupposti, Angela Vettese riflette su come sono cambiati i materiali e i linguaggi dell’arte contemporanea, il rapporto di interazione con il pubblico e il ruolo dell’autore, che sovente non opera più da solo ma insieme ad altri, non centrando la sua attività solamente sull’attività manuale ma operando come un architetto o un regista.

Angela Vettese, critica d’arte, dirige dal 2001 il corso magistrale di Arti visive presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia, dove insegna Teoria e critica dell’arte contemporanea. È stata presidente della giuria della Biennale di Venezia nel 2009 ed è presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa del Comune di Venezia. Ha diretto la Galleria Civica di Modena. Collabora dal 1986 al supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Ha pubblicato saggi sui maggiori artisti contemporanei in libri e cataloghi per case editrici internazionali e i volumi: Investire in Arte Contemporanea (Il Sole 24 Ore 1991); Capire l’arte contemporanea (Allemandi 1996); Artisti si diventa (Carocci 1998); Ma questo è un quadro? (Carocci 2005).

Si fa tutto
Il linguaggio dell’arte contemporanea
2010, collana Grandi Opere, pp.190 € 22

www.laterza.it

Testo e foto a cura dell’Ufficio Stampa Editori Laterza

Giudizio Coolmag: esprimendosi con un linguaggio comprensibile a tutti, l’autrice spiega le contraddizioni dell’arte contemporanea. Un piacevole invito alla lettura!

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Angela Vettese – Si fa con tutto Il linguaggio dell’arte contemporaneaultima modifica: 2010-12-12T10:04:00+01:00da coolmag
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