Dopo 19 anni, CARMEN torna al Teatro Regio di Parma

Illustrazione di Enrica Mannari

Carmen libera è nata e libera…vivrà! illustrazione di Enrica Mannari

L’opera di Georges Bizet torna al Regio dopo 19 anni nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione con i Teatri di Reggio Emilia, con la regia di Silvia Paoli, le scene di Andrea Belli,  i costumi di Valeria Donata Bettella, le luci di Marcello Lumaca, i video di Francesco Corsi, le coreografie di Carlo Massari. Jordi Bernàcer dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna “Arturo Toscanini”, il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma preparato da Massimo Fiocchi Malaspina. Interpreti: Martina Belli (Carmen), Arturo Chacon Cruz (Don José, per la prima volta al Teatro Regio), Marco Caria (Escamillo), Laura Giordano (Micaëla), Armando Gabba (Dancairo), Saverio Fiore (Remendado), Gianni Giuga (Morales), Massimiliano Catellani (Zuniga), Eleonora Bellocci (Frasquita), Chiara Tirotta (Mercedes). Nelle recite del 15 e del 21 gennaio Carmen sarà interpretata da Ramona Zaharia, Don José da Azer Zada, Escamillo da Alessandro Luongo, Micaëla da Veronica Marini (al debutto nel ruolo), questi ultimi tutti per la prima volta al Teatro Regio.
03. atto primo n.4 Habanera - L'amour es un oiseau“Perché nel 2022 mettiamo ancora in scena Carmen? – scrive il direttore Jordi Bernàcer. Io credo perché come società abbiamo bisogno di sentire vive le colonne della storia della cultura, e Carmen ha una musica di altissimo livello che è necessario sentire presente fra di noi, e non solo perché è tanto conosciuta. In effetti il fatto che sia un’opera che abbiamo tutti in testa comporta anche la difficoltà principale quando la si interpreta, cioè quella di renderla viva in ogni momento. La sfida è proprio quella di non limitarsi a rifarla in modi che si sono già sentiti, ma leggerla ogni volta come se fosse la prima volta, e coinvolgere il pubblico come se fosse il pubblico di quella prima volta del 1875”.06. atto secondo n. 14 Quintette - Nous avans an tete une affaire“In questa messa in scena c’è, in particolare per me, la rivelazione di come anche questa sia l’ennesima storia di una donna vista attraverso gli occhi degli uomini: compositore, librettisti, scrittore e soprattutto Don José – scrive la regista Silvia Paoli. […] Mi è sembrato dunque importante concentrare l’attenzione sul fatto che Carmen non esista in realtà se non attraverso le parole del suo assassino e che quindi il vero protagonista della vicenda sia Don José, colui che porta avanti l’azione. Non sappiamo nulla di Carmen che non sia in relazione a lui, Carmen non cambia, Don José si trasforma in nome di una passione (che mi guardo bene dal chiamare amore) vissuta in maniera ossessiva, malata, che lo porta a non tollerare l’idea di non poter più possedere quello che vuole; una storia che potremmo benissimo leggere anche oggi sulla cronaca di qualsiasi quotidiano. Ho pensato quindi a una prigione e all’intera vicenda non tanto come un flashback quanto piuttosto a un ricordo ossessivo di Don José che rivive dalla sua cella l’incontro con Carmen e l’epilogo tragico della sua storia, raccontandoselo e deformandolo attraverso l’immaginazione, il proprio punto di vista. […] Essendo gli anni Sessanta un periodo in cui per le donne comincia a realizzarsi un processo di emancipazione (ricordo che in Italia il reato di adulterio è stato abolito nel 1968 e il delitto d’onore solo nel 1981) e si mettono in discussione i pilastri del patriarcato mi sembrava giusto collocare la vicenda in quegli anni, dove il sogno di molti uomini continua ad oscillare fra la moglie devota e l’amante lasciva (la Santa e il demonio, Micaëla e Carmen) ma per “il sesso debole” si aprono prospettive di crescita e ribellione. […] Sono convinta che per parlare di femminicidio senza retorica sia necessario più che mai che Carmen muoia; chiamare chi l’ha uccisa non “amante tradito” o “fidanzato geloso” ma assassino e metterlo in prigione è un modo per rendere giustizia a Carmen e a tutte le donne che vogliono essere loro stesse, a prescindere dai desideri degli altri”.
08. atto terzo n. 23 - Final - Holà, Holà!Josè!Il libretto di Giuseppe Martini
Abituato a scegliere in prima persona i libretti, per la commissione dell’Opéra-Comique Bizet individuò il racconto Carmen di Prosper Merimée, uscito nel 1845, e lo spedì subito a Henri Meilhac e Ludovic Halévy perché ne provvedessero alla riduzione a libretto, ma per prima cosa fu costretto a resistere, invano, ai loro avvertimenti sulla necessità di modificare il contenuto del soggetto per evitare reazioni scandalizzate del pubblico. Del resto, si trattava di andare incontro alle consuetudini di un teatro, l’Opéra-Comique, legato abitualmente all’alta borghesia, di cui ospitava persino le feste di fidanzamento, e che certo non avrebbe tollerato una vicenda di amore e tradimenti in mezzo a sigaraie, zingare, contrabbandieri e spargimenti di sangue. Alla fine la spuntarono i librettisti, e anche grazie a questa tenacia Carmen ha potuto vedere la luce. La trasposizione in termini teatrali del racconto di Merimée si presentava irta di questioni da risolvere. Meilhac e Halévy prima di tutto eliminarono l’espediente narrativo usato nella fonte, cioè la narrazione dei fatti in prima persona da parte di José allo stesso Merimée il giorno prima di essere giustiziato, e introdussero il personaggio di Micaëla per attenuare la carica immorale di cui la novella era stata accusata fissando quel punto di rettitudine rispetto al quale Carmen è eccentrica e José si rivela com’era prima di incontrare Carmen. Fu poi sviluppato il ruolo di Escamillo (che nel racconto è Lucas, un personaggio che non parla mai) per far risaltare quello di José, e aggiunti i brani che definiscono teatralmente i personaggi e le situazioni (l’“habanera” di Carmen, l’entrata di Escamillo, la “seguidilla” di Carmen e José, la “canzone del fiore”, la scena delle carte, il finale terzo, la scena in cui nel quarto atto Frasquita e Mercédès avvertono Carmen che José si nasconde nella folla). In questo modo Escamillo e Micaëla assumono la funzione di esaltare le potenzialità drammatiche di Carmen e José, intorno ai quali ruota tutta la vicenda. Inoltre, nel secondo atto sono stati inglobati vari episodi di Merimée, il duello con Zuniga nel racconto avviene in un altro momento (e lo spostamento serve a non accelerare troppo agli occhi del pubblico la degenerazione di José) e vengono depennati gli altri due delitti compiuti da José nel racconto. Lo stesso finale è spostato da una località di montagna alla Plaza de Toros, con l’invenzione della vittoria di Escamillo e dell’ultima supplica di José. In compenso vengono fortemente stemperati la carica selvaggia ed erotica che serpeggia nel racconto, il carattere bugiardo e la cleptomania di Carmen, la personalità orgogliosa del basco José. In alcuni punti però l’intervento di Bizet è certo: sono di sua mano i versi dell’“habanera” e l’assolo di Carmen nella scena delle carte, e comunque sottopose il testo a continui ritocchi anche dopo la prima rappresentazione, il che ha creato enormi problemi agli studiosi che hanno tentato di ricostruire una prima ipotetica versione del testo. Certamente, se avesse dovuto compiere di persona la trasformazione dei dialoghi in recitativi, avrebbe fatto un lavoro diverso da quello di Guiraud: i dialoghi recitati originali erano più lunghi, contenevano molti passaggi di Merimée e offrivano una resa più efficace dell’azione, oltre ad alcune indicazioni di plausibilità scenica (per esempio il modo con cui Micaëla raggiunge il covo dei contrabbandieri). In ogni modo il libretto di Meilhac e Halévy, per quanto si possa essere allontanato dalla violenza del racconto di Merimée, risulta di una tale efficacia teatrale da poterlo considerare senza dubbio uno dei migliori della storia dell’opera.

ATTO PRIMO02. CARMEN ATTO 1 HABANERA

A Siviglia verso il 1820. Sotto gli occhi di Moralès, capo dei dragoni, ragazzi e soldati aspettano l’uscita delle sigaraie dalla manifattura dei tabacchi. Ecco che dal suo paese di campagna arriva Micaëla, alla ricerca del brigadiere Don José, che non è arrivato ma – le viene riferito – non tarderà. La ragazza, quindi, si allontana. L’uscita delle sigaraie mette tutti in agitazione, tranne José, che si mostra disinteressato, innamorato com’è di Micaëla. La più attesa delle sigaraie è l’avvenente Carmen: quando esce tutti gli uomini le si fanno intorno (habanera: “L’amour est un oiseau rebelle”). Carmen nota però l’indifferenza di José: gli piace, lo punta senza parlare e gli lancia un fiore prima di ritornare nella manifattura. José ne resta colpito e nasconde il fiore sotto la giubba. Ritorna Micaëla che consegna a José una lettera della madre (“Parle-moi de ma mère”) e lo bacia castamente: in quel momento si sentono grida provenire dalla manifattura: è Carmen che si è azzuffata con una compagna, ferendola al volto. Viene arrestata da Zuniga, tenente delle guardie che ordina a José di accompagnarla in prigione. Rimasta sola con lui, Carmen lo prega di liberarlo, dando inizio alla sua opera di seduzione: gli promette amore in cambio della libertà (seguidilla: “Près des rémparts de Séville”). José, definitivamente sedotto, l’aiuta a fuggire.
ATTO SECONDO 05. atto secondo n. 13 Couplet - Chanson du toreroNella taverna di Lillas Pastia, un mese dopo, Carmen sta aspettando il ritorno di Don José, imprigionato per averla lasciata scappare. Balla con le altre amiche, Mercédès e Frasquita (chanson bohème: “Les tringles des sistres tintaient”). Acclamato dagli ammiratori, entra il torero Escamillo, che vuole brindare con gli amici (“Votre toast, je peux vous le rendre… Toréador, en garde”) e rivolge qualche frase galante a Carmen, che però è tutta concentrata su José: è sicura che, appena uscito dalla prigione, verrà a prenderla e perciò rifiuta di unirsi al colpo che stanno studiando i suoi amici contrabbandieri, Le Remendado e Le Dancaire (“Nous avons en tête une affaire”). Carmen aveva ragione: arriva finalmente José che però, appena ode la tromba suonare la ritirata, vorrebbe tornare in casema; indispettita, Carmen prima lo schernisce, poi lo invita a fuggire con lui sulle montagne. Don José cerca di far ragionare la donna ribadendole il proprio amore (“La fleur que tu m’avais jetée”). Quando arriva Zuniga, i due si azzuffano per Carmen, divisi da due contrabbandieri, e solo a quel punto José si trova costretto a scegliere la fuga unendosi a Carmen.

ATTO TERZO
07. atto terzo n. 18 - Sextuor et Chour Ecoute, Ecoute... Non è certo la vita in montagna la vita ideale per José, pieno di rimorsi per la promessa, fatta alla madre, di sposare Micaëla. Anche con Carmen le cose non vanno come una volta. La sigaraia interroga le carte (“Parlez encore, parlez, mes belles”) e il responso è terribile: nel suo futuro c’è la morte (“En vain pour éviter les réponses amères”). Micaëla, che si è inerpicata sulla montagna per cercare di redimere il suo uomo (“Je dis que rien ne m’épouvante”), lo spinge a scappare e a raggiungere la madre morente. Arriva Escamillo, fra lui e José scoppia una rissa scatenata da allusioni fatte da Carmen. José colpisce, Carmen riesce per un soffio a evitare che il colpo raggiunga Escamillo. Alla fine Don José segue Micaëla, che spera di strapparlo così al fascino distruttivo di Carmen.

ATTO QUARTO10. atto quarto n. 26 Duo Final - C'est toi

In piazza di fronte all’arena di Siviglia il popolo acclama il corteo dei toreri, con Escamillo. Ora Carmen si è messa con lui. Nella folla è nascosto José, pazzo di gelosia. Frasquita avverte Carmen che l’uomo è sulle sue tracce, consigliandole di fuggire, ma Carmen non la ascolta e lo affronta: José la implora di tornare con lui, la minaccia. Ma Carmen lo respinge e, con sprezzo, getta l’anello che José le aveva donato. Accecato dall’ira, l’uomo le si avventa contro e la pugnala (“C’est toi! C’est moi!”), lasciandosi poi arrestare mentre invoca il nome di Carmen.01.ouverturePROVA APERTA UNDER 30 E PROVA GENERALE
Le prove aperte di Carmen, prima del debutto: momenti cruciali nei quali la complessità del lavoro in scena e dietro le quinte trova un’emozionante sintesi.  La prova antegenerale riservata agli under 30 è in programma domenica 9 gennaio 2022, ore 20.00; il pubblico è invitato a partecipare indossando un capo di colore rosso, in segno di solidarietà e di condanna di ogni forma di violenza nei confronti delle donne; in foyer Alessandro Canu realizzerà una sua illustrazione su un pannello sul quale gli spettatori potranno poi lasciare i loro messaggi sulla “libertà”. Sarà aperta a tutta la cittadinanza e alle associazioni musicali che seguono il percorso di promozione culturale la prova generale in programma martedì 11 gennaio 2022, ore 15.30.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA: 12, 14, 15, 16, 21, 23 gennaio 2022 – Carmen, biglietti da €10,00 a €100,00.Riduzioni del 50% per gli under 30. Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it  www.teatroregioparma.it
ORARI DI APERTURA dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.
PARTNER E SPONSOR
La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partners Chiesi, Crédit Agricole. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Unione Parmense degli Industriali, Dallara, Opem. Sostenitori GHC Garofalo Health Care, Poliambulatori Dalla Rosa Prati, Glove ICT, CePIM, Oinoe, La Giovane, Agugiaro&Figna, Sicim, Mutti, Parmalat, Colser, Parmacotto, Grasselli. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Advisor AGFM. Hospitality Partner Novotel. Con il contributo di Ascom e Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Camera di Commercio di Parma Fondazione Monte Parma. La Stagione Concertistica è realizzati da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. ParmaDanza è realizzata in collaborazione con Arci Caos. Il Concorso Voci Verdiane è realizzato in collaborazione con Comune di Busseto, Verdi l’Italiano. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Sostenitori tecnici Azzali editori, De Simoni, Milosped, MacroCoop, IgpDecaux, Cavalca, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture.

Testo e foto a cura dell’Ufficio Stampa Teatro Regio di Parma

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Dopo 19 anni, CARMEN torna al Teatro Regio di Parmaultima modifica: 2021-12-29T18:17:04+01:00da coolmag
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