di Lucia Leone
Nate nel 2001 dalla fantasia di David Horvath e della sua futura moglie Sun-Min Kim, le bambole Uglydolls sono finalmente diventate un film animato. Nel 2006 questa linea di bambole, coloratissime ma bruttine, decisamente stravaganti e imperfette, era stata eletta giocattolo dall’anno dalla Toy Industry Association. Tutto era cominciato con alcuni disegni di Horvath e con Sun-Min che cuciva a mano ciascuna bambola a quei disegni ispirata, con applicata un’ etichetta che riportava le informazioni personali del personaggio invece che i consigli di lavaggio. Quelle stesse bambole, grazie alla regia di Kelly Asbury (Shrek 2, Gnomeo e Giulietta), si sono trasformate in Pupazzi alla riscossa – UglyDolls, musical animato adatto ai bambini ma anche ai loro genitori. Ad Uglytown, una stramba città immersa in vivaci colori pastello, Moxy non vede l’ora di scoprire cosa le succederà quando, finalmente, un bambino la sceglierà come sua bambola. Moxy è bizzarra: tutta rosa con uno strano fiore in testa, adora cantare, è molto allegra, arguta e con un entusiasmo trascinante. Ciò che lei ancora non sa è che la loro felice cittadina è in realtà il posto dove vengono mandate le bambole difettose che, si presume, nessun bambino vorrebbe. Il suo desiderio di conoscenza la spingerà fino alla città di Perfezione (nome che è già tutto un programma) insieme ai suoi fidati amici che l’hanno seguita nell’improbabile impresa: Lucky Bat, un pipistrellino saggio le cui massime sono perlopiù banalità; UglyDog, un simpaticissimo cagnolino i cui interessi passano dal genere femminile al… genere femminile; Wage, che dovrebbe essere la voce della ragione del gruppo; Babo, tutto muscoli ma con un’allegria e un ottimismo contagiosi. Il viaggio sarà più semplice del previsto, ma una volta giunta a destinazione la frizzante compagnia dovrà vedersela con Lou, il perfetto e bellissimo capo della città; e con le sue Spy Girls, un gruppetto di bambole disposte a tutto pur di far colpo sul loro capo. Perfezione è un campo di addestramento per bambole, dove Lou detta le regole: le bambole tutte uguali vengono plasmate per essere la perfetta compagnia dei bambini cui vengono destinate. Moxy e le altre Uglydolls dovranno combattere contro i pregiudizi di un mondo che ci vorrebbe omologati e perfetti, anche attraverso l’uso di Photoshop, tutti uguali e senza ambizioni velleitarie. Per trovare “il suo bambino”, Moxy dovrà sbaragliare una concorrenza fatta di bambole perfette e ci riuscirà solo quando tutti capiranno che i loro difetti sono anche i loro pregi. Decisamente ben riuscito, Pupazzi alla riscossa – UglyDolls pone l’accento sui temi dell’amicizia, dell’idea di comunità e sulla capacità di accettare sé stessi e gli altri anche con i loro difetti, apprezzando ciò che ognuno ha da offrire.
