ANDY WARHOL I WANT TO BE A MACHINE in mostra a Otranto (Le) fino al 30 settembre 2012

marilyn_home.jpgLa mostra, a cura di Gianni Mercurio, attraverso circa cinquanta opere provenienti da collezioni private italiane e prodotte da Andy Warhol con la tecnica meccanica della serigrafia, presenta i temi fondanti dell’estetica dell’artista statunitense scomparso nel 1987: mito bellezza-successo (Marilyn), consumismo (Campbell’s Soup), simboli tragici (Electric Chair). Inoltre, saranno esposte opere significative come la serie dei Flowers, il Vesuvio (realizzato in occasione del suo soggiorno napoletano grazie al gallerista Lucio Amelio), i simboli del potere (Falce e Martello, Dollar Sign) e altre ancora.

Summer Pop Otranto 2012. Omaggio a Andy Warhol, è, invece, la rassegna collaterale alla grande mostra, a cura di Raffaela Zizzari. Il tema scelto quest’anno è sintetizzato in unVesuvius_1985.jpg famoso aforisma dello stesso Andy Warhol: “La pop art è un modo di amare le cose”. Gioia di vivere, pleasure, art de vivre, un mix di convivialità, contaminazioni fertili e virtuose, in tutti i campi dell’arte, dalla pittura di Ninì Elia e Franco Baldassarre alla scultura di Bruno Maggio, dai limbi dei fratelli Colì alla musica di Andrea Vadrucci, dalle reinterpretazioni di Vincenzo Mascoli alla boatpeople di Luigi Orione Amato, dal calendario pop comunale alla ceramica d’uso di Grottaglie, per finire nei laboratori del sé di Veronica Amato. Una joie de vivre fatta di vibranti oggetti multicolore, note ritmate, pennellate vivaci che trasmettono energia, ottimismo, dinamismo, creatività e spirito cosmopolita ma rigorosamente pop. Infatti, i linguaggi impiegati dai protagonisti sono molteplici, e ciò rende Summer Pop un caleidoscopio di idee e suggestioni che rendono ancora una volta Otranto un appuntamento imperdibile per tutti i “viaggiatori” alla ricerca di una bellezza visiva, percettiva, etica, educativa e funzionale. Summer Pop continua il percorso di marketing innovativo intrapreso nel 2009 con la nuova direzione artistica del castello, amplificando l’attrattività e l’offerta culturale della Città di Otranto e dell’intero territorio del Salento.

Castello Aragonese di Otranto

Martin Buber, 1980.jpgA pianta pentagonale irregolare con tre torrioni cilindrici e un poderoso bastione a forma di lancia, soprannominato “Punta di Diamante”, che si spinge verso il porto, con un fossato che si estende per tutto il perimetro e nell’antichità era munito di ponte levatoio. Fu edificato tra il 1485 e il 1498 dagli Aragonesi di Napoli, probabilmente su una costruzione preesistente del periodo federiciano, avvalendosi della consulenza di Francesco di Giorgio Martini, il genio dell’architettura militare rinascimentale. Nel 1647 furono apportate opere di consolidamento e furono restaurate la “Torre Mastra” e l’intera cinta muraria. Sul portale d’accesso campeggia l’emblema di Carlo V d’Asburgo. All’interno della fortezza vi è una piazzetta a pianta quadrangolare con una scalinata che porta ai piani alti. Il piazzale superiore del castello, a un’altezza di 16 metri, è munito di cannoniere e merlone. Agli inizi del 1800 le milizie napoleoniche manomisero la quasi totalità dell’apparato difensivo di Otranto. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per consentire l’accesso al borgo antico, ma poi alla fine del secolo successivo è stato ripristinato lo stato originario. Dal 2009 è divenuto un importante contenitore culturale, con mostre ed eventi di grande spessore.

www.castelloaragonese.it

Piazza Catello, aperta tutti i giorni Orari: giugno e settembre 10-13 / 15-22; luglio e agosto 10-24. Ticket d’ingresso: intero € 7,00; ridotto € 4,00 prenotazioni: 199.151.123

www.warholotranto.it

Testo e foto a cura dell’Ufficio StampaMI PIACE facebook.jpg

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ANDY WARHOL I WANT TO BE A MACHINE in mostra a Otranto (Le) fino al 30 settembre 2012ultima modifica: 2012-06-09T17:13:00+02:00da coolmag
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